È un diritto la bicicletta in cortile
Linea dura del Comune con gli amministratori: multe salate a chi impedirà di lasciare le due ruote sotto casa L’assessore: abbiamo stampato un volantino per informare gli inquilini: a tutelarli - da La Stampa del 22.03.2013
22 March, 2013
Emanuela Minucci
Se ne parla da anni. Ma adesso si farà sul serio, perchè il mondo torinese gira sempre più sulle due ruote: «Sì, i cittadini che vanno in bicicletta sono aumentati del 50 per cento negli ultimi dieci anni. La crisi economica costringe non solo a muoversi in bici, ma anche a rubarle. Ecco perchè passeremo dalla teoria alla pratica: facendo rispettare sul serio quella norma rimasta per anni lettera morta che obbliga gli amministratori di condominio ad accettare che gli inquilini parcheggino le loro bici in cortile e multando in modo salato chi non rispetterà l nuovo regolamento».
Il nuovo pieghevole Ha presentato così, ieri mattina, l’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta, a margine della commissione dedicata appunto alla mobilità sostenibile, la grande campagna richiesta proprio dai torinesi che si spostano pedalando. «Le associazioni, ma anche i cittadini comuni che si vedevano sempre rispondere picche alla richiesta di lasciare la bici in cortile ora potranno andare dai loro amministratori con questo depliant che abbiamo stampato in migliaia di copie: lì sopra leggeranno che le multe per chi non rispetta il nuovo regolamento arrivano fino a 500 euro». Una prima risposta a quanto chiesto anche dai consiglieri grillini Bertola e Appendino che ieri hanno presentato la mozione «Un piano parcheggi per le biciclette».
Rastrelliere & sponsor La seconda risposta al tormentone «in città non ci sono abbastanza rastrelliere» (Palazzo civico ha finito i soldi anche per queste) l’ha fornita sempre la divisione Ambiente: «E’ pronto un bando per individuare uno sponsor che ci permetta di realizzare a costo zero rastrelliere molto moderne e funzionali». Fra pochi giorni la gara aperta a chi intenda fare pubblicità su questi archetti (potrebbe essere un grande produttore o rivendita di articoli sportivi) sarà pubblicato sul sito del Comune.
L’amministratore
Francesco Uccelli, presidente dell’Anammi di Torino (Associazione nazionale europea amministratori di condominio)sembra quasi felice che i controlli diventino stringenti: «Ho presente la riluttanza con cui alcuni colleghi affrontano l’argomento - spiega - ma stasera (ieri per chi legge, ndr) che avrò la prima lezione con gli aspiranti amministratori di condominio, spiegherò loro l’importanza di questo provvedimento: ora che le biciclette sono così diffuse non si può più fare finta che non esistano e dobbiamo adoperarci per gestirle al meglio».
Nessuna responsabilità Un altro punto importante da chiarire è che offrire il parcheggio non equivale ad essere responsabile del furto o del danneggiamento del mezzi. E l’obbligo di installare le rastrelliere? «Soltanto se le bici sono tante - spiega l’assessore - a imporne l’utilizzo è il senso di decoro».
Nuovi caseggiati Nel caso di palazzi appena costruiti il regolamento comunale prevede che si realizzino anche apposite rastrelliere. Nelle case vecchie, invece, se l’amministratore continua a bloccare al sosta alle biciclette (in certi condomini eleganti esistono addirittura le targhette che ricordano «Vietato introdurre biciclette») si possono chiamare i vigili urbani che potranno sanzionare l’illecito con un a multa che va da 25 a 500 euro.