Trasporti, Piemonte fra tagli e proteste. Aumenterà il prezzo dei biglietti?
Linee dimezzate e aumento delle tariffe: una combinazione paradossale, che tuttavia la Regione non esclude. Il presidente Cota suggerisce "rincari mirati", i sindacati protestano. Lubatti rassicura: “Torino ha già dato”. E intanto mercoledì 3 aprile le aziende trasporti sindaci scendono in piazza contro i tagli
29 March, 2013
Mercoledì 3 aprile i sindaci piemontesi e le aziende di trasporto si riuniranno in corso Inghilterra, davanti alla sede della Provincia, per discutere la situazione con Fassino, Anci e l’Unione delle Province. Di lì, una delegazione di autobus arriverà sotto le finestre della Regione Piemonte in Piazza castello, dove è stato organizzato il sit in di protesta contro i tagli. L’Anav, che ha organizzato la protesta, non esclude nulla, nemmeno il blocco totale dei trasporti. Antonio Fenoglio, presidente dell’associazione, ha dichiarato alla stampa: “Questa è una protesta spot e di posizione, ma una guerriglia per la sopravvivenza. In questo modo chiudiamo. Non ci sono più margini: ci stiamo ancora leccando le ferite per il taglio del 15 per cento deciso l'anno scorso, quello del 50 di cui si parla ora è insostenibile ed è ora di finirla con questo modo di governare: ogni volta che bisogna risparmiare si colpiscono gli imprenditori che così vanno in fallimento”. Posizione condivisa anche da Saitta, che ha ricordato come il pesante debito contratto dalla Regione sia già troppe volte ricaduto sulle spalle della Provincia negli anni passati.
Le tariffe aumenteranno o no?
Sulla possibilità di aumentare ulteriormente il prezzo del biglietto si profila uno scontro tra la Regione il Comune di Torino. Per il presidente Cota l’aumento delle tariffe è inevitabile, e lancia la sua proposta: far pagare il rincaro ai turisti, e introdurre una sorta di tassazione progressiva anche sui biglietti: ““E’ finita l’epoca dei biglietti uguali per tutti: chi ha di più deve dare di più”. Un suggerimento ancora troppo vago per essere una vera proposta, ma che non è piaciuto ai sindacati. Cigil, Cisl e Uil non vogliono sentir parlare di rincari per nessuno, dopo l’aumento del 50% scattato appena un anno fa.
Per l’assessore ai trasporti del Comune di Torino Claudio Lubatti l’idea di un nuovo aumento è da escludere, così come i tagli sulle linee annunciati dall’assessore regionale Bonino. “Impensabili” per Torino, che ha già avuto la sua riorganizzazione e si prepara ad affrontarne un’altra, decisamente ridotta, a inizio maggio, che interesserà principalmente l'hinterland (Il piano non è ancora ufficiale, ma la nuova razionalizzazione dovrebbe riguardare le linee 28, 59, 31, 45 e 45 sbarrato). “La giunta regionale, se vuole, può rivedere i ticket del servizio ferroviario - ha affermato Lubatti - non pensi ad un nostro sostegno” ha dichiarato a Repubblica.
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