Metrò in piazza Bengasi. “L’opera non si discute”
L’assessore al Bilancio, Gilberto Pichetto Fratin alle prese con i conti della Regione: dai debiti pregressi alla riprogrammazione di 300 milioni di Fondi Fas per coprire il buco della sanità e del trasporto pubblico locale - da La Stampa del 29.03.2013
29 March, 2013
Alessandro Mondo
«La prosecuzione della linea uno del metrò a Sud, fino a piazza Bengasi, non si discute: tra l’altro, mi pare fosse una delle opere previste dalla legge obiettivo». Stesso discorso per il collegamento della linea ferroviaria Torino-Ceres con il Passante di Torino: «Sono opere fondamentali, manterremo gli impegni».
Per alcune infrastrutture che si salvano, altre saranno rinviate. Fa fede l’elenco di cui è in possesso l’assessore Pichetto, con riferimento a tutto il Piemonte: «Alcune riguardano anche Torino, ne parlerò con il sindaco Fassino». Per esempio? «Bè, il corridoio di corso Marche. Mi pare che i tempi siano ancora di là da venire».
Parole che spiegano il «metodo-Pichetto», deciso a disimpegnare parte dei 750 milioni di Fondi Fas assegnati al Piemonte per coprire, fatta salva l’autorizzazione del Governo, i debiti pregressi della sanità e del trasporto pubblico: parliamo di 300 milioni. Nessun taglio. Nel caso di opere non ancora progettate, o caratterizzate da una tabella di marcia destinata a protrarsi nei prossimi quattro-cinque anni, la scommessa è «barattare» i Fondi Fas già disponibili con i mutui che la Regione contrarrà in futuro. «In estrema sintesi - precisa l’assessore al Bilancio -, con i 300 milioni di Fondi Fas ripianiamo i debiti e risaniamo il bilancio. Questo ci permetterà di riprendere a contrarre mutui, operazione oggi impossibile, e finanziare con quelli infrastrutture sulla lunga distanza». Premessa: «Nessuna di queste opere verrà abbandonata». La scrematura è in corso: «Andiamo: che senso ha impegnare risorse per interventi alle prime battute o che mancano del cofinanziamento statale?». Se ne riparlerà in futuro.