Corso Marconi, “Questo parcheggio non lo farete”: i cittadini contestano l’assessore Lubatti e i suoi tecnici
Circa un centinaio di residenti e rappresentanti di associazioni si sono scagliati contro la scelta dell’amministrazione comunale di realizzare un’autorimessa interrata in corso Marconi - da OttoInforma del 04.04.2013
04 April, 2013
Giovanni D’Amelio
La sala consiliare di via Campana, strapiena come poche volte si è visto, ha ospitato nel tardo pomeriggio di ieri un incontro tra istituzioni e cittadini per parlare del futuro parcheggio pertinenziale che presto potrebbe diventare realtà in corso Marconi, nel tratto di sottosuolo che va da via Madama Cristina fino a corso Massimo D’Azeglio. Invitato speciale l’assessore alla Viabilità della Città, Claudio Lubatti, che nonostante i suoi sforzi per giustificare la decisione presa dalla Sala Rossa non ha convinto i presenti in aula. Lubatti non si è solo soffermato a parlare del manufatto oggetto di scavo, ma ha illustrato in generale alcuni interventi viari e di sosta che potrebbero essere applicati nel quadrilatero di San Salvario per portare più respiro e maggiori benefici alla zona. Tuttavia, le sue proposte sono andate a sbattere contro i dissapori dei cittadini, che in alcuni casi le hanno definite addirittura dannose per il territorio. In particolare l’assessore, supportato da dirigenti e responsabili comunali del settore, ha parlato di sperimentazioni di zone 30, di chiusura di alcuni accesi all’ingresso di auto, di parcheggi riservati ai residenti 24 ore al giorno, in particolare nella zona delimitata tra via Nizza, via Berthollet, via Madama Cristina e corso Marconi.
Il parcheggio interrato e la pedonalizzazione del corso
Il bando di gara per i lavori parla di 180 posti auto minimi da dislocare su due piani. La superficie di scavo interessata ammonta a circa 4.200 mq e l’opera è a totale costo della ditta che si aggiudicherà l’appalto. I box saranno tutti messi in vendita (a cifre stimate che vanno dai 45 mila ai 60 mila euro). In cambio la Città incasserà i diritti di superficie del sottosuolo concesso (per 90 anni) e otterrà la riqualificazione dell’intero corso Marconi a partire da via Nizza fino a corso Massimo D’Azeglio (circa 25.600 mq riqualificazione per una spesa di quasi 2,5 milioni di euro). Però, come ha ammesso il tecnico comunale che ha descritto il progetto di massima, la realizzazione dell’autorimessa non andrà a coprire nell’area il fabbisogno di parcheggi, evidenziando comunque un saldo negativo di oltre 40 posti. E si sta parlando solo degli spazi disponibili rispetto ai tagliandi di sosta rilasciati da GTT ai residenti della zona.
Le proteste dei cittadini
Nonostante la tensione iniziale, l’incontro si è mantenuto di aperta discussione fino a quando Lubatti ha sottolineato che indietro non si torna perché la delibera del parcheggio è stata votata lo scorso febbraio con largo consenso del consiglio comunale. A quel punto è scoppiato il caos. L’assessore ha abbandonato l’aula per via di un altro impegno preso in precedenza e dal pubblico sono cominciati a piovere insulti come “Buffoni”, “Tangentari” e “Vergognatevi”. Nel marasma diversi cittadini si sono alzati per andarsene a loro volta lanciando in alcuni casi delle velate minacce: “State sicuri, questo parcheggio non lo farete”. Ci è voluta quasi una mezz’oretta per riportare la calma e riprendere la discussione sui numerosi dubbi sollevati in precedenza dal pubblico. Le critiche più ficcanti al progetto hanno riguardato il metodo decisionale assunto dal Comune (ritenuto autoritario e poco democratico), la sparizione dell’attuale alberata (su 51 alberi esistenti 23 saranno abbattuti, mentre 28 saranno trapiantati al Valentino per lasciare in futuro il posto a giovani alberi che cresceranno in vasche che poggeranno sul cemento), al fondato rischio di far diventare povero e squallido uno storico corso di Torino. E ancora, i disagi che il cantiere per almeno due anni procurerà a residenti e commercianti, l’urgenza del Comune di fare cassa con i pertinenziali, la non necessità di pedonalizzare il corso a tutti costi.
La posizione della Circoscrizione
Lavoro supplementare del Presidente Mario Cornelio Levi per cercare di mantenere calma e ordine in sala. Levi ha ribadito che l’ente di prossimità lo scorso luglio ha votato all’unanimità parere negativo alla realizzazione del parcheggio pertinenziale, avanzando la proposta alternativa di costruire un manufatto misto (posti in vendita e a rotazione) per risolvere almeno in parte il problema, soprattutto serale, dei pochi posti disponibili a causa dei molti locali d’intrattenimento serale e notturno esistenti nel quadrilatero di San Salvario. Soluzione, ad ogni modo, non perseguibile al momento perché una soluzione mista prevede anche un investimento misto (pubblico e privato). E come ha ribadito più volte Lubatti la Città non ha soldi. Il Presidente ha infine tracciato una linea che, con qualche distinguo, è stata accolta da diversi membri di maggioranza e di minoranza del consiglio, affinché la Circoscrizione sia coinvolta nel controllo amministrativo dei lavori, a partire dalla valutazione del progetto preliminare dell’opera.
La raccolta firme contro il parcheggio continua
Lo spirito battagliero dei cittadini, nonostante le affermazione dell’assessore, non cede il passo e l’attenzione ritorna sulla petizione anti parcheggio avviata un paio di settimane fa. Al momento sono state raccolte oltre 700 firme (l’obiettivo dichiarato è arrivare al ridosso del migliaio) e presto saranno consegnate a Palazzo Civico per la convocazione del Diritto di Tribuna, cioè l’udienza dei primi tre firmatari del provvedimento davanti al consiglio comunale e agli organi di stampa per spiegare in modo puntuale le ragioni della loro contrarietà. Inoltre nel prossimo consiglio di Circoscrizione, Claudio Di Stefano, del MoVimento 5 Stelle, presenterà all’assemblea un ordine del giorno in cui si chiederà esplicitamente all’amministrazione comunale di stralciare il provvedimento di corso Marconi. Stralcio che in altre parti della Città è già avvenuto.