Domeniche a piedi, la giunta divisa sull'ipotesi referendum
La squadra di Pisapia è spaccata sulla proposta di consultare i milanesi sulle prossime giornate senz'auto in città. De Cesaris: "Sì al referendum, ma low cost". D'Alfonso: "Sono contrario". Polemiche dal Pdl - da la Repubblica del 10.04.2013
10 April, 2013
Ilaria Carra
Chi si dichiara a favore, chi contro; e chi preferisce «far lavoro di squadra e parlarne in giunta». La proposta di consultare i milanesi sul tasso di gradimento della domenica a piedi divide gli assessori. Su tutti, però, il vicesindaco si dice disponibile nei prossimi mesi a sondare l’umore della città: «Se a metà di questa esperienza delle domeniche a spasso, magari tra l’estate e l’autunno, si reputerà importante fare una consultazione, ben venga», dice Ada Lucia De Cesaris, che è anche assessore all’Urbanistica. Con una puntualizzazione: «Non ho dubbi sulla bontà della decisione presa su un’iniziativa seria e importante che aiuta i cittadini a scoprire la città. Ma questo non smentisce di verificare la decisione presa: per migliorarla, non per annullarla». E ancora: «Qualora la giunta decidesse di avviare una consultazione troveremo il modo per farla a bassissimo costo».
L’idea di consultare i cittadini è nata dal presidente della commissione Trasporti a Palazzo Marino, il pd Carlo Monguzzi, ambientalista di vecchia data. Una proposta lanciata a partire dalla sua percezione, empirica, di una città divisa sul tema, e sollevata due giorni fa nel corso della seconda edizione del blocco dall’inizio dell’anno. Un’idea
finora non arrivata, almeno ufficialmente, sulla scrivania del sindaco Giuliano Pisapia che dopo il tweet di risposta alle critiche di Fazio non si è più espresso, ma subito raccolta da esponenti della giunta. Al sì dell’assessore Chiara Bisconti, regista a Palazzo Marino della “versione arancione” delle domeniche a piedi, si è aggiunta anche l’apertura del responsabile della Mobilità: «Credo sia utile sentire i milanesi in ogni occasione possibile — ha detto l’assessore Pierfrancesco Maran a margine della presentazione dell’iniziativa Green Bike — sia attraverso referendum sia attraverso diverse iniziative di ascolto e confronto».
Punta sulla collegialità Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali: «Ne parleremo in giunta, non sono abituato a stare fuori dal lavoro di squadra. Sulle domeniche a piedi credo che il bilancio sia positivo: le cose comunque possono sempre essere migliorate». Ma i possibilisti in giunta sul referendumconsultazione finiscono qui. Un no secco arriva da Franco D’Alfonso (Commercio): «Sono contrario a montare un referendum sul tema, non mi pare sia una cosa fondamentale di cui discutere, diversamente da altre come il bilancio». Boccia il referendum anche l’assessore ai Lavori pubblici, Carmela Rozza: «Freno perché ci vogliono soldi ma, fermo restando l’obiettivo che condivido, apriamo una riflessione: tutto è migliorabile. Magari con un blocco solo parziale della città».
Un no anche da Marco Granelli, assessore alla Sicurezza: «Le domeniche funzionano — dice — i soldi spendiamogli meglio e semmai affiniamo la proposta». Favorevole «ad ascoltare i cittadini pur sostenendo l’iniziativa» è il capogruppo di Sel, Patrizia Quartieri. Totalmente contrario, e critico, è il centrodestra: «L’assunzione di responsabilità è la chiave per governare — rimarca il neocapogruppo Pdl in Comune, Alan Rizzi — Queste sono scelte che spettano alla politica: se non è in grado di farle si torni alle elezioni». Anche dal Carroccio, con il capogruppo Alessandro Morelli, si levano polemiche: «La giunta eviti bandierine che fanno contenti solo i radical chic e gli arancioni».