A Bari vecchia, i clan contro «la zona a traffico limitato». Spacciatori disturbati dalle telecamere?
La Zona a Traffico Limitato limita il "traffico" della cocaina. I clan si erano opposti anche all’installazione dei pilomat e delle telecamere della Ztl perché «disturbavano gli spacciatori». In estate il lungomare diventa «l’unica piazza di spaccio della cocaina» di Bari. La chiusura "frena" il mercato dello spaccio
10 April, 2013
di MASSIMILIANO SCAGLIARINI
In estate il lungomare diventa «l’unica piazza di spaccio della cocaina» di Bari, perché tutte le altre «in qualche modo vengono chiuse». Per questo Michele Emiliano ne decise la chiusura al traffico, che fu «una scusa» per difendere la città vecchia dalla criminalità organizzata. Cioè da quei clan che si erano opposti anche all’installazione dei pilomat e delle telecamere della Ztl perché «disturbavano gli spacciatori». Ecco perché il sindaco definì «schiavo dei clan» e «carico a chiacchiere» (che però - dice - «è una espressione amichevole dalle parti nostre») il presidente della Circoscrizione Murat, Mario Ferorelli, che si opponeva alla chiusura e che per quelle frasi lo ha querelato facendolo finire a giudizio.
Ieri mattina il giudice Chiara Civitano ha ascoltato proprio Ferorelli che si è costituito parte civile, e che per un’ora emezza ha risposto alle domande del procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno e degli avvocati Francesco Paolo Sisto e Gianfranco Grandaliano. L’udienza ha fatto emergere, tra l’altro, sia il verbale di interrogatorio reso da Emiliano l’11 aprile scorso, sia la memoria che il sindaco aveva presentato al pm Patrizia Rautiis in un altro procedimento, l’indagine sulle proteste avvenute nel 2011 dopo la chiusura del lungomare. I ristoratori protestarono già dopo l’avvio della Ztl. Eppure, scrive Emiliano nella memoria, sono quelli che dovrebbero avere «maggior vantaggio» dalla pedonalizzazione della città vecchia.
«Mi è parso dunque evidente - prosegue il sindaco - che questi atteggiamenti da parte dei commercianti di Bari vecchia siano stati sovente frutto non di spontanea determinazione quanto piuttosto di suggerimento da parte di chi non ha alcun interesse al controllo videofilmato di tutte le entrate e le uscite di Bari vecchia», cioè agli spacciatori: «Ho fondato motivo di ritenere che il lungomare Imperatore Augusto sia diventato durante i mesi invernali luogo privilegiato dove effettuare lo spaccio di cocaina al fine di rifornire la movida di Bari vecchia».
Analisi che il sindaco ha ripetuto anche al pm Bruno, da cui è stato ascoltato come indagato: «Quel lungomare diventa una sorta di grande raduno di tutti i soggetti che abitano nei vari quartieri della città e che hanno però una relazione con Bari Vecchia e con nuclei abitanti in Bari Vecchia che determina l'incrocio di una serie di famiglie, tra queste anche le famiglie appartenenti ai clan di Bari Vecchia che rendono quel luogo contemporaneamente una grande opportunità per i clan di confronto, ma anche una grande minaccia per l'ordine pubblico. Aggiungendo inoltre che durante il mese tutte le piazze di spaccio della città in qualche modo vengono chiuse. L'unica piazza di spaccio della cocaina diventava quel lungomare». Il sindaco ha respinto le accuse di aver diffamato Ferorelli.
«A Bari vecchia la ztl contro i clan». La verità di Emiliano - Articolo della Gazzetta del Mezzogiorno del 5 aprile 2013 di MASSIMILIANO SCAGLIARINI