La sfida di Legambiente non supera i trenta all'ora
- da La Repubblica del 12.04.2013
12 April, 2013
Leonardo Bizzarro
Gli anni passati la sfida prevedeva pure la bicicletta e il bus, qualche volta un ciclomotore, ma hanno sempre vinto le due ruote e stavolta tocca quindi a due vetture. Per quella elettrica Legambiente ha fissato un limite rigido a 30 chilometri orari, l´altra può spingersi fino a 50. Ci fossero le strade sgombre, ma le code ci costringono comunque dietro la Twizy per gran parte del percorso. E lo «stop&go» del traffico non permette mai di lanciarsi oltre i 25-28 orari. Meno di cinque chilometri di «gara», solo nel rettilineo finale, corso Vittorio, riusciamo a superare l´auto elettrica, ma subito ci rallenta un´altra coda, poi la serie dei semafori e l´assessore non molla, è sempre nello specchietto.
Svoltiamo per primi in via Nizza e poi nel parcheggio, ma il verdetto conferma il giro di prova del vicepresidente di Legambiente Piemonte, Federico Vozza, un paio di giorni prima: i 30 chilometri orari sono la velocità metropolitana, inutile illudersi. Certo, si può fare di più bruciando i rossi e zigzagando sulla doppia striscia continua, ma forse non conviene.
E di «rivoluzione a 30 all´ora» si è parlato ieri pomeriggio al Treno Verde sul binario 1 di Porta Nuova con l´assessore Lavolta, Dario Manuetti di La Città Possibile e Beppe Piras di #salvaiciclisti. Manuetti ha portato l´esperienza di Mirafiori che dimostra come sia possibile introdurre il limite in ampie zone della città, con un netto calo degli incidenti, oltre alla piacevolezza della vita «slow». Una soluzione che potrebbe permettere anche l´abbandono di alcune piste ciclabili. Piras ha allargato il discorso al necessario riequilibrio delle risorse economiche con nuovi investimenti sul trasporto locale.