Amsa, dimissioni Cantoni: botta e risposta Legambiente e A2A
Riportiamo il comunicato stampa Legambiente di richiesta chiarimenti ad A2A, dopo la decisione aziendale di riorganizzazione e scorporamento degli impianti dalle attività di Amsa, con le successive dimissioni di Sonia Cantoni, e la risposta immediata di A2A
22 April, 2013
Dimissioni Sonia Cantoni, presidente AMSA - Il comunicato di Legambiente
Spezzatino in AMSA: Pisapia chieda conto agli uomini che ha indicato negli organi di governo di A2A. Urgente una revisione in chiave “green” delle politiche industriali di A2A e delle sue controllate
Le dimissioni di Sonia Cantoni dalla presidenza di AMSA rappresentano un fatto grave, considerato che sotto la sua guida, per la prima volta, AMSA aveva fatto la differenza rispetto ad un lungo periodo in cui a Milano non si erano visti sforzi per migliorare, in termini di sostenibilità, la gestione dei rifiuti: l'avvio della raccolta dell'umido e il miglioramento delle altre raccolte differenziate infatti stavano creando le condizioni per far rientrare Milano nei parametri europei che richiedono uno standard di riciclaggio dei rifiuti pari almeno al 55%. Una politica virtuosa, quella avviata da Cantoni, che evidentemente era fumo negli occhi per la casa madre, a cui fanno riferimento 5 inceneritori, capaci di trattare il 65% di tutti i rifiuti inceneriti in Lombardia, e che già oggi devono far fronte al calo di domanda, dovuta alla diminuzione dei rifiuti e alla crescita di raccolta differenziata.
“Non è un mistero per nessuno che A2A, per retriva strategia aziendale, faccia resistenza alle politiche virtuose che portano alla riduzione dei rifiuti da incenerire, e che per questo Sonia Cantoni fosse una presidente scomoda alla guida di AMSA – dichiara Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia - ma proprio per questo l'ente pubblico che ha il controllo di AMSA non avrebbero dovuto lasciarla sola”.
La separazione di AMSA dalla neocostituita divisione ambiente di A2A è una ristrutturazione aziendale che ha un obiettivo chiarissimo: lasciare il patrimonio impiantistico e il know how tecnologico in mano alla casa madre, ostacolare qualsiasi tentativo di riconversione verso nuove tecnologie di gestione dei rifiuti assicurando così l'alimentazione alle bocche degli inceneritori, nemici giurati della raccolta differenziata e delle politiche di riduzione della produzione dei rifiuti.
“E' tempo che Pisapia chieda conto agli uomini che ha nominato negli organismi di gestione dell'azienda – insiste Di Simine – il sindaco vuole che A2A torni ad essere una azienda di servizio che renda possibile lo sviluppo delle politiche ambientali degli enti locali che detengono il controllo azionario o intende lasciare che l'attività della multiutility continui ad essere esclusivamente business oriented? In questo secondo caso, siamo molto preoccupati per le sorti della raccolta differenziata a Milano, oltre che per i costi che graveranno sugli utenti”.
COMUNICATO STAMPA-La risposta di A2A
Milano, 19 Aprile 2013
In merito alle dichiarazioni di Legambiente, il gruppo A2A e AMSAnprecisano che i piani sulla raccolta differenziata e la raccolta dell’umido in città proseguiranno secondo quanto previsto dalle indicazioni ricevute dal Comune di Milano - per cui AMSA svolge il servizio di igiene urbana – e come sottoscritto nel contratto di servizio fra le parti.
In termini più generali, si sottolinea che A2A svolge la propria attività nel settore ambientale
operando al meglio delle proprie competenze e capacità professionali, gestendo i servizi raccolta rifiuti, spazzamento e raccolta differenziata, in base alle previsioni contenute nei contratti stipulati con le Amministrazioni Comunali: è a queste ultime e ai cittadini che va riconosciuto, in particolar modo, il merito dei risultati raggiunti in termini di percentuali di raccolta differenziata.