Rifiuti di Roma: Malagrotta fino a settembre o nuova discarica
Nessun sacchetto di rifiuti prodotto dalla Capitale finisce più in discarica senza trattamento, ma per l'estate la situazione si fa ingarbugliata: prorogare Malagrotta fino a settembre o trovare un'altra discarica? La proroga la potrebbe firmare solo Sottile, ma dalla Regione ci si aspetta un piano in attesa di conoscere il nuovo sindaco
09 May, 2013
Ci risiamo. A Roma si comincia di nuovo a parlare di una discarica provvisoria dove poter buona parte delle 1200 tonnellate giornaliere che l’area metropolitana produce. Goffredo Sottile, il commissario all’emergenza, ha consegnato proprio lunedì una relazione tecnica dettagliata al nuovo ministro dell’Ambiente Andrea Orlando: a Malagrotta non arrivano più rifiuti non trattati, per volere del ministro precedente, Clini, che in più di un’occasione ha sollecitato gli enti locali e Ama. Ma per chiudere definitivamente la discarica, si è dovuti ricorrere a un ulteriore proroga fino al 30 di giugno, che ora slitta di essere prolungata di ulteriori 3 mesi, visto che un altro sito provvisorio non c’è e Monti dell’Ortaccio non può ottenere l’ok finché la Colari di Cerroni non darà i dovuti rilievi idrogeologici.
Ma ricapitoliamo qual è lo stato dell’arte a oggi. Attualmente a Malagrotta finisce ciò che resta dopo il processo di trattamento. C’è una sensibile riduzione di impatto ambientale, visto che una quota (30-40%) dei rifiuti trattati diventa Cdr, combustibile da rifiuti, che va nei termovalorizzatori. Dunque, se il 30 giugno Malagrotta chiude, serve una discarica molto più piccola e meno inquinante. Secondo capitolo: trattamento: Ama dice che a Roma ormai tutti i rifiuti a Roma sono trattati, ma ancora la strada è lunga, visto che più di tre quarti vengono trattati altrove. Nei quattro impianti di trattamento (Tmb) presenti nella Capitale (due di Ama e due della Colari) vengono trattate circa 3.000 tonnellate di rifiuti. Altre 80 tonnellate vengono portate al Tmb di Casale Bussi (Viterbo), 120 a quello di Albano. A , in provincia di Frosinone vanno invece 420 tonnellate. Per la parte rimanente ci sono i tritovagliatori, impianti che fanno una sorta di trattamento light. Il primo è stato attivato a Malagrotta, il secondo a Rocca Cencia, entrambi trattano circa 400 tonnellate di rifiuti ciascuno. Resta, per i tritovagliatori, il problema della frazione organica che viene portata in altre regioni. A completare il quadro c’è poi la collaborazione dell’Abruzzo, con il quale il Lazio ha siglato un accordo. Per ora sono stati fatti pochi viaggi, per lo più sperimentali, ma resta una opzione valida per non trovarsi in difficoltà se si blocca o va in tilt uno degli impianti Tmb del Lazio.
Dunque proroga o nuova discarica? Difficile stabilirlo ora, anche perché non è chiaro chi dovrebbe firmarla: la Regione sta tergiversando in attesa del nuovo inquilino del Campidoglio, Sottile scade il 10 luglio e potrebbe farlo, ma al ministero dell’Ambiente piacciono poco entrambe le soluzioni. C’è poi da ricordare che sono iniziati i primi viaggi sperimentali verso Toscana e Abruzzo, che però vogliono diminuire da qui ai prossimi 3 mesi il quantitativo di rifiuti da ricevere. La Regione di certo ha messo alla frusta Ama, che in questi giorni lancerà un nuovo piano per altri 5 municipi: ma anche qui, in attesa della nuova Giunta comunale, le mani restano legate, e non è difficile prevedere che fino al 30 giugno si rimarrà pressoché in questo stato.