Domeniche senz’auto, servono eccome. Basta crederci
"Sgombriamo subito il campo da un equivoco: per quanto rilevante sia il contributo delle varie fonti di inquinamento in città – riscaldamento, industria, o altro - auto, furgoni, autobus e camion sono di gran lunga la fonte prevalente degli inquinanti presenti nell’aria che respiriamo a Milano ...". L'intervento di Anna Gerometta, presidente GenitoriAntiSmog - da Corriere.it del 12.05.2013
12 May, 2013
di Anna Gerometta, Genitori antismog
Sgombriamo subito il campo da un equivoco: per quanto rilevante sia il contributo delle varie fonti di inquinamento in città – riscaldamento, industria, o altro - auto, furgoni, autobus e camion sono di gran lunga la fonte prevalente degli inquinanti presenti nell’aria che respiriamo a Milano.
I dati al riguardo sono incontestabili, ufficiali e confermati dagli sforamenti dei limiti che si verificano puntualmente ad ogni inizio di settembre al rientro a Milano, ben prima che vengano riattivati gli impianti di riscaldamento. Auto, camion e autobus sono poi fonti che, diversamente dalla altre, viaggiano – ed emettono i loro fumi - a pochi metri dal nostro naso, a poche decine di centimetri dalla bocca e dai polmoni dei nostri figli.
E’ per questo che la letteratura scientifica che studia i danni alla salute derivanti dall’inquinamento dell’aria sta evidenziando sempre di più la rilevanza del cosiddetto impatto da “traffico di prossimità” che potremmo definire come l’impatto sanitario quantificabile sui soggetti che risiedono la maggior parte del loro tempo a meno di 100/150 metri da una strada ad alto traffico.
Ecco perché le cosiddette “domeniche a spasso” rappresentano, contrariamente a quanto persino alcuni “ambientalisti” amano sostenere, un guadagno netto in termini ambientali e di salute per i cittadini. Comunque vadano le cose l’aria della città si scarica dai veleni di nuova formazione e – almeno per qualche ora – i nostri organi sono sollevati dall’aggressione dei fumi di prossimità.
L’OMS ha appena pubblicato un Rapporto sui danni alla salute da inquinamento dell’aria in cui si evidenzia come i consueti valori (PM10, PM2.5 per esempio) utilizzati per l’inquinamento non siano più sufficienti a misurare l’impatto dell’aria inquinata sulla salute. Più precisa, per determinare il diverso impatto in aree di dimensioni ridotte, ove risiedono magari larghe fette di popolazione, è la presenza del “black carbon” che può essere presente in atmosfera in misura anche molto diversa nonostante livelli del tutto identici di polveri sottili. E’ il livello del black carbon che si riduce immediatamente allorché i fumi delle auto si allontanano o scompaiono dall’orizzonte.
Ecco perché otto domeniche a spasso in un anno, pur non rappresentando una svolta nella vita inquinata dei milanesi, sono ugualmente piccole oasi di salute e benessere, regalate innanzitutto a tutte quelle centinaia di migliaia di milanesi che non possono permettersi il lusso di arieggiarsi fuori porta. E come sottacere che giornate diverse, in cui l’umanità riprende possesso degli spazi e dei luoghi, possono aiutarci a intuire come – e quanto più bella e vivibile – potrebbe essere la nostra città con molto, ma molto meno traffico. Bisogna essere sognatori, visionari. Bisogna sperimentare le domeniche senz’auto per poterci credere davvero.