LETTI PER VOI - Smog, torna la giornata senz´auto solo mini blocchi, Milano non c´è
Domani l´iniziativa: milletrecento adesioni in Europa, trenta in Italia. L´Anci accusa: "Niente aiuti dal governo" - da Repubblica del 21.09.2005
21 September, 2005
<b>Antonio Cianciullo</b>
ROMA - L´Italia perde terreno anche sul fronte della battaglia anti smog. Nel 1999 Roma e Parigi avevano lanciato assieme la "Giornata europea senza la mia auto", trainando una mobilitazione che aveva contribuito a costruire una normativa più rigorosa. Di quella leadership non è rimasta traccia. Domani, nell´ottava edizione della Giornata senza auto, la ventina di Comuni italiani registrati nel sito ufficiale della manifestazione si perde tra le 1346 città che partecipano all´evento.
In realtà alcune città italiane hanno deciso di aderire anche senza comunicarlo in sede europea. Il sito che ha sponsorizzato la manifestazione (ecodallecittà. it) le elenca: Brescia, Bergamo, Padova, buona parte della Toscana e dell´Emilia Romagna chiuderanno il traffico per dare il segnale della volontà di chiudere il rubinetto dello smog che, secondo i dati forniti dall´Organizzazione mondiale di sanità, uccide ogni giorno 106 persone in Italia. Ma l´appello dell´Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) ad aderire ha trovato un riscontro parziale.
Torino, dove nel febbraio scorso il sindaco Sergio Chiamparino, come coordinatore delle città metropolitane, aveva proposto un giorno alla settimana di blocco totale del traffico in contemporanea in tutte le grandi città italiane, chiuderà la Ztl alle auto per la pausa pranzo, tra le 13 e le 14. A Roma l´intervallo (limitato a una piccola area del centro) slitta di mezz´ora, dalle 13.30 alle 14.30. Milano non si ferma neppure per il caffè. Napoli scende in piazza sotto la spinta delle mamme antismog che, assieme al Comune, accenderanno mille lumicini in piazza Plebiscito per i mille morti all´anno a Napoli da inquinamento. Genova si bloccherà nel pomeriggio e Mestre al mattino.
Mentre le proteste e le proposte avanzano al rallentatore, l´inquinamento corre veloce. Le città che domani ignoreranno la Giornata europea senz´auto saranno costrette a improvvisare il blocco delle macchine tra pochi giorni o tra poche settimane, appena le condizioni meteo renderanno l´aria urbana pericolosa da respirare secondo la normativa europea ratificata dall´Italia. La franchigia dei 35 superamenti annui del tetto per le polveri sottili concessa da Bruxelles (diventeranno solo 7 nel 2010) è stata infatti consumata quasi ovunque nei primi mesi dell´anno e la magistratura ha già aperto indagini in alcune città per verificare l´esistenza di validi piani a difesa della salute pubblica minacciata dallo smog.
Questo quadro emerge anche da una lettera al presidente del Consiglio firmata ieri dal presidente dell´Anci e da 70 sindaci: «Il danno per la salute dei cittadini sarà pesante come pure l´impatto negativo sull´economia». L´Anci denuncia di aver più volte richiesto al governo di varare insieme un piano straordinario per l´emergenza smog che consenta di adottare misure concrete per abbattere i livelli di inquinamento, ma «purtroppo nulla è accaduto».
Il ministro dell´Ambiente Altero Matteoli, che l´anno scorso ha deciso di tagliare i finanziamenti alle domeniche a piedi, ha ricordato ieri le misure su cui punta il governo: 300 mila motorini meno inquinanti, 46 mila vecchie auto trasformate a gpl o a metano, 3 mila veicoli a metano per il trasporto pubblico, 200 auto in car sharing in 8 città.
«La montagna ha partorito il motorino», replica Francesco Ferrante, direttore di Legambiente. «I provvedimenti a cui fa riferimento Matteoli non sono sbagliati in sé. Ma i numeri sono ridicolmente bassi, tanto bassi da rendere il loro effetto invisibile. Non è questo di cui ha bisogno un paese che paga un prezzo sanitario come quello che lo smog impone all´Italia».