Via Procaccini angolo Niccolini, uno spazio vuoto a Milano
Proprio davanti la Fabbrica del Vapore, all'angolo con via Luigi Nono e a poche decine di metri dal Monumentale, i milanesi possono godere in questi giorni dell'insolita visuale dello spazio vuoto creato dalla demolizione degli stabili ex-Enel. Lo spazio aperto e il paesaggio che si allarga: cosa insolita a Milano. A breve partiranno i cantieri dell'Immobiliare Porta Volta per un quartiere residenziale e un centro direzionale. Un progetto da subito contestato
23 May, 2013
E’ terminata in questi giorni la demolizione degli edifici all’angolo tra Via Giulio Cesare Procaccini e Via G. B. Niccolini. Per la precisione, sono spariti di botto i civici Procaccini 1 e Niccolini 39, quasi un intero isolato.
L'abbattimento ha riguardato i palazzi industriali degli anni '30 che furono sede dell'Enel, per far posto a un nuovo grande progetto che prevede la costruzione di un albergo, uno stabile tre volte più grande di quello esistente, un grande box interrato e la trasformazione dei vecchi capannoni dell’Enel dell'intera zona.
Un piano urbanistico approvato ancora dalla Giunta Moratti nel settembre del 2011 e che non si ferma ai palazzi demoliti in questi giorni, ma comprende tutto il glorioso distretto industriale ex Enel, estendendosi a ben tre isolati, compresi tra le vie Ceresio, Bramante, Niccolini e Procaccini: oltre 31 mila metri quadri di città dismessa e cartolarizzata da Enel all’inizio degli anni Novanta. Un’area enorme, che la società Immobiliare Porta Volta convertirà in quartiere residenziale e centro direzionale con un investimento complessivo di 60 milioni di euro.
In realtà il progetto è stato in parte corretto dalla Giunta Pisapia, con l'intervento dell'assessore all’Urbanistica Ada Lucia de Cesaris attraverso un concorso di progettazione degli spazi pubblici, per aggiungere alcune isole pedonali, giardini e dare spazio futuro ad alcune associazioni. Ma i cittadini della zona non sono affatto contenti e sono subito scesi in campo formando un comitato che ha promosso due ricorsi al Tar, entrambi bocciati. Il comitato contesta il progetto, considerandolo una vera e propria privatizzazione del quartiere, a pochi metri da un sito storico come il Cimitero Monumentale.