Torino. Certificati verdi per il Gerbido. Torresin (TRM): «Abbiamo ottenuto l'autorizzazione a suo tempo»
Dopo la notizia del parere negativo sul termovalorizzatore di Parma, Eco dalle Città ha chiesto al presidente di TRM, Bruno Torresin, in quale situazione si trova il termovalorizzatore di Torino rispetto al riconoscimento da parte del Gse come "impianto alimentato da fonti rinnovabili" per l'ottenimento dei certificati verdi
05 June, 2013
Il 3 giugno è emersa la notizia che lo scorso febbraio il Gse (Gestore Servizi Energetici) non ha riconosciuto l'inceneritore di Parma tra gli impianti qualificati a ricevere gli incentivi (certificati verdi). E il Gerbido? Eco dalle Città ha intervistato sull'argomento il presidente di TRM, Bruno Torresin:
Qual è la situazione del Gerbido in merito al riconoscimento dei certificati verdi da parte del Gse?
Noi abbiamo ottenuto l'autorizzazione "Iafr" a suo tempo che alla luce della nuova normativa di beneficio dei certificati verdi non è più richiesta per chi l'aveva già ottenuta prima. Quindi basta testimoniare al Gse il cosiddetto "parallelo elettrico" e in virtù di questo vengono poi riconosciuti i certificati verdi.
A quanto ammonterebbero gli incentivi?
Il calcolo c'è ma preferiamo non diffonderlo. Si tratta in realtà di simulazioni che vanno poi confrontate con l'esercizio dell'impianto. Il contributo tuttavia interviene solamente per il 51% dell'energia elettrica prodotta o equivalente energia termica (valori stimati nel progetto dell'impianto: 350.000 MWh energia elettrica, 170.000 MWh energia termica ndr).
Gli impianti di Parma e Torino sono paragonabili?
Sono impianti molto diverso. In primis per la dimensione: quello di Parma è più piccolo. E per quanto riguarda il trattamento dei fumi il Gerbido invece una tecnologia completamente diversa. Sono due impianti che non sono comparabili tra di loro.