A 2 anni dai 5 referendum ambientali: QUARTO SI, Energia Pulita, si punta su teleriscaldamento e fotovoltaico
A due anni dai cinque SI' milanesi del 12 e 13 giugno 2011, il punto della situazione a Palazzo Marino, organizzato dal movimento civico Milano Sì Muove. L’assessore ai Lavori Pubblici, Carmela Rozza, ribadisce che la Green Economy è l’obiettivo di sviluppo di Milano. E la città punta su teleriscaldamento e fotovoltaico per avere la propria energia pulita
13 June, 2013
di Marco Puelli
Il piano del Comune a seguito del quarto SI dei cinque referendum sull’ambiente del 12-13 giugno 2011, elaborato per centrare gli obiettivi europei di riduzione di almeno il 20% delle emissioni di gas serra e di dimezzamento delle principali emissioni inquinanti connesse al riscaldamento degli edifici, era molto ambizioso:
- conversione entro il 2012 di tutti gli impianti di riscaldamento alimentati a gasolio degli edifici comunali
- conversione degli impianti di riscaldamento domestico alimentati a gasolio fino alla loro completa eliminazione entro il 2015
- previsione della classe energetica di massima efficienza come standard di costruzione di tutti i nuovi edifici e utilizzo di fonti energetiche rinnovabili
- promozione e diffusione del teleriscaldamento, utilizzando fonti rinnovabili e tecnologie ad alta efficienza, al fine di raggiungere almeno 750.000 abitanti equivalenti entro il 2015
All’incontro dell'11 giugno presso Palazzo Marino, promossa da Milano Sì Muove, il movimento che raduna i promotori dei cinque quesiti referendari, l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Milano, Carmela Rozza, non si è nascosta: “È vero, siamo un po’ in ritardo sugli obiettivi prefissati, ma la Green Economy è l’obiettivo di sviluppo di Milano.
Con AreaC abbiamo abbattuto molto il traffico e migliorato la viabilità cittadina. Tra pochi giorni uscirà un bando della Provincia di Milano, finanziato dalla Beic, a cui il Comune di Milano parteciperà, che prevede la riqualificazione e l’efficientamento energetico di 38 scuole cittadine attraverso l’installazione di apparecchi fotovoltaici, forniti dalle Esco (Energy Service Companies ndr).
La normativa europea del 2009 stabilisce che entro il 2020 i consumi energetici dell’Unione dovranno essere coperti al 20% da fonti rinnovabili. All’Italia è stato assegnato un contributo pari al 17%, da ripartire poi tra le sue regioni. Nel 2012, Il decreto sul cosiddetto “burden sharing”, lo schema di ripartizione del target nazionale in materia di energia pulita, ha fissato per la Lombardia l’obiettivo di passare dal 4,9% di fonti rinnovabili sui consumi totali,all’11,3% nel 2020.
A2A e Comune di Milano hanno deciso di puntare sul teleriscaldamento, il sistema di produzione centralizzata di calore distribuito alle utenze mediante una rete di doppie tubature interrate, che consente di fare a meno di cisterne, caldaie, canne fumarie. Ci pensa Renato Ravanelli, Direttore Generale di A2A, a spiegare l'ultimo progetto di teleriscaldamento di Milano: “Il calore prodotto dalla centrale di Cassano d’Adda sarà trasferito a Milano grazie alla realizzazione di una infrastruttura di trasporto, una rete di teleriscaldamento. La conduttura sarà lunga 30 km e necessiterà un investimento di 800 milioni di euro, che comporterà il soddisfacimento di oltre il 25% della richiesta totale di calore per il riscaldamento di ambienti a Milano, oltre alla riduzione dell’emissione di polveri sottili pari a quella emessa da 8.500 impianti termici condominiali”.