Parco Lambro, don Mazzi fondatore di Exodus: "pilomat" inutili
Una lettera al Corriere di don Antonio Mazzi, tra i più attivi nel recupero del Parco Lambro dal degrado negli ultimi vent'anni, e fondatore della comunità per tossicodipendenti Exodus, che ha sede nello stesso parco. "La chiusura del parco alle auto con i pilomat è inutile". Ecco perchè - da CORRIERE.IT del 24 giugno 2013
24 June, 2013
Parco Lambro e pilomat inutili. Don Antonio Mazzi: «Ritorniamo a custodirlo, a mantenere le forze dell'ordine, ad organizzare noi le feste»
di don Antonio Mazzi
Certamente sono un ritardato mentale e, per caso, abitante dentro al Parco Lambro, a suo tempo liberato a mio rischio e pericolo. Però, nonostante la storia (o meglio la cronaca) milanese mi abbia collocato tra i liberatori del Parco della morte, da qualche giorno ho capito che, come dicevo sopra, sono un ritardato mentale. Direte: perché? Semplice. Il Comune di Milano, pieno di soldi, non sapendo come spenderli ha inventato i «Pilomat» (chiamati dai miei: «Pirlomat») all'ingresso di via Feltre.
Vorrei, intanto, sapere quanto sono costati e quanto costerà la loro manutenzione, dati i frequentatori. Secondo: siamo stati i primi ad avvisare tutta Milano che centinaia e centinaia di extracomunitari hanno scelto il Parco per i loro weekend. Sono partiti sottovoce ed ora tende, tendone, tavoli, banchetti strapieni di birre, prati rovinati e pieni di porcherie, alcol e «robba» dovunque, musica a rompitimpani. Per loro è un luogo straordinario di sfogo e un'occasione unica.
Mi dicono però che i pilomat non sono stati messi per questo motivo ma perché non devono far passare le macchine e (vergognoso se fosse vero) perché stiamo riaprendo la Capanna dello zio Tom. A che punto è arrivata l'ignoranza di qualche cittadino? È mai possibile che don Mazzi (il quale sta aprendo a sue spese la Capanna per alcune attività educative ben precise) sia quello che riporta il casino nel Parco?
Torno ai pilomat? Pensate che i sudamericani che arrivano con tanto di carrelli (ho visto una carrozzina con una cassetta di birre) e attrezzature varie si spaventino dei pilomat? Infatti il weekend passato il Parco era strapieno ed è successo quello che succede sempre.
Ho sospeso il Festival del Parco che noi facevamo da dieci anni, a maggio, perché i permessi e le carte più strane, con precedente assegno di garanzia, ci rendevano impossibile la vita. Hanno dato la multa, a più di uno, per divieto di posteggio e per aver rovinato il prato davanti alla nostra cascina! Vi invito a vedere dove sta il prato davanti alla nostra cascina e, in contemporanea, vi invito a vedere le decine di tende e tendine piantate nel terreno verde e le macchine seminascoste, la sera, sotto i vari alberi.
Vorrei che il Signor Assessore si facesse spiegare alcune cose. Il Parco deve tornare il parco di tutti, soprattutto dei bambini, degli sportivi che a centinaia si fanno la sgroppata mattutina. Vorrei, inoltre, che venisse rispettato uno come me, che già altrove è andato contro tutti quelli che volevano il Parco chiuso. Allora abbiamo vinto contro ogni opposizione. Per venti anni il Parco è diventato il Parco più bello, pulito e tranquillo di Milano.
Ora mi domando perché in poche settimane è ridiventato non il Parco della morte, come allora, ma quello delle porcherie, delle liti, delle ubriacature da infarto e delle prepotenze incivili. Ritorniamo a custodirlo, a mantenere una presenza intelligente e paziente delle forze dell'ordine, ad organizzare NOI le feste, senza bisogno di 500 permessi e 20.000 euro di...