Non è un’utopia, riaprire i Navigli adesso si può
L'intervento di Roberto Biscardini, presidente di "Riaprire i Navigli", sul Corriere della Sera. "Una cosa da chiarire bene è che tra il riaprire i Navigli e le Vie d’acqua dell’Expo non c’è nessuna relazione; uno ha come obiettivo la riqualificazione della città, l'altro serve a portare un po’ d'acqua nelle aree di Expo. Sono proprio due cose diverse". Le foto di via Melchiorre Gioia oggi e negli anni '50 - da Corriere.it del 26.06.2013
26 June, 2013
di Roberto Biscardini
A Milano si possono riaprire i Navigli che sono stati chiusi. Mi riferisco a quelli della “fossa interna” che si snodano lungo la Cerchia e che furono interrati a partire dal 1929 dall'allora governo fascista per fare spazio alle prime macchine in nome della modernità. E al tratto della Martesana, che corre ancora sotto il manto stradale di via Melchiorre Gioia, chiuso negli anni ’50 per lo stesso motivo.
Insomma, si possono riaprire da Cassina de Pomm e poi lungo via Melchiore Goia, via San Marco, via Fatebenefratelli e la cerchia interna fino a raggiungere la Darsena. L’obiettivo è realizzare questa opera straordinaria in tempi relativamente brevi. Non per ricostruire un’opera di un passato che non c’è più, ma per realizzare un grande progetto giovane per la Milano del futuro. Un’opera destinata a cambiare il paesaggio dell’intera città. Per questo abbiamo dato vita all’Associazione Riaprire i Navigli.
Dal punto di vista architettonico si riuscirà a ricostruire il fascino di una città nuovamente attraversata dall’acqua, ma da un punto di vista più generale è un intervento destinato a produrre nuove attività, recuperare spazi all’uso pubblico, produrre lavoro e iniziative economiche intorno. Così come accade a tanti cittadini di altre città europee, abituati passeggiare o ad andare in bicicletta lungo i loro canali, anche i nostri Navigli ci obbligheranno a organizzare diversamente il traffico a vantaggio della qualità della vita di tutti. Saranno navigabili, potranno attrarre turisti anche in nome della fama di Leonardo, ma saranno, soprattutto, un’opportunità di benessere e gioia per i milanesi.
I nuovi Navigli, che verranno ricostruiti all’interno del vecchio alveo, costeranno relativamente poco e potranno essere realizzati anche con risorse e contributi privati. A condizione che il Comune, la Regione e la politica, ci credano in modo convinto e favoriscano la loro realizzazione anziché ostacolarla.
Una cosa da chiarire bene è che tra il progetto per riaprire i Navigli e le “vie d’acqua” dell’Expo non c’è nessuna relazione. Uno ha come obiettivo la riqualificazione della città, il secondo serve a portare un po’ di acqua nelle aree di Expo. I due progetti non sono quindi in alternativa, sono proprio due cose diverse. L’unica relazione sta nel fatto semmai che nel caso di Expo si usano risorse pubbliche per realizzare “canali finti”, perdendo per ora l’occasione di riaprire i Navigli veri.
Nato a Legnano nel 1947, architetto e docente di Urbanistica, Roberto Biscardini è stato segretario regionale lombardo prima del Psi e poi dello Sdi. Consigliere regionale della Lombardia dal 1983 al 2004. Senatore dal 2004 al 2006. Consigliere comunale di Milano dal 2011 per il Partito democratico. E' presidente dell'Associazione Riaprire i Navigli.