Concerti, feste ed eventi di piazza: come funziona la raccolta dei rifiuti? | Intervista all'Amiat
L'organizzazione di un evento comporta per i promotori una serie di obblighi, tra i quali la raccolta dei rifiuti, che può essere fatta, a seconda delle circostanze, in proprio, con fornitori a scelta o ricorrendo all'Amiat. Nei grandi eventi o nei luoghi con grandi afflussi di persone la differenziata è un miraggio: la qualità è scarsissima e a prevalere sono le disposizioni di sicurezza
01 July, 2013
Con la stagione estiva si infittisce il calendario di eventi, tra concerti, proiezioni, feste di piazza e chi più ne ha più ne metta. Cerchiamo di fare un po' di chiarezza sugli obblighi per gli organizzatori sul fronte della raccolta dei rifiuti, che cosa si deve fare per garantire la pulizia del luogo che accoglie una manifestazione. Abbiamo rivolto alcuni dubbi e domande all'Amiat, la partecipata del Comune che si occupa di raccolta e smaltimento dei rifiuti, della pulizia stradale e di siti privati.
È un obbligo per gli organizzatori di un evento contattare l'Amiat?
Quando un soggetto organizza un evento occorre contattare la Città per una serie di procedure da espletare, tra le quali la raccolta dei rifiuti. Le vie possono essere due: farlo in modo indipendente, con propri volontari o fornitori, o chiedendo il nostro intervento. Se si decide per la prima opzione, la pulizia deve però essere fatta ad arte, pena l'obbligo di dover pagare un successivo intervento dell'Amiat, per cui l'azienda si rivale sulla Città o sugli organizzatori.
Come funziona la raccolta dei rifiuti nell'organizzazione di eventi?
Per alcuni grossi eventi, come i recenti concerti di Vasco Rossi o le partite di calcio, gli interventi di pulizia su suolo pubblico possono essere compresi nel contratto di servizio con la Città e quindi già coperti finanziariamente. Ma per il resto occorre concordare con l'azienda modalità di raccolta e costi. Se, ad esempio, una Circoscrizione volesse organizzare una festa all'aperto, dovrebbe pagare per il servizio. In alcune occasioni particolarissime, l'Amiat può sponsorizzare l'evento e non far pagare la raccolta.
C'è differenza per gli organizzatori sul fronte della raccolta dei rifiuti tra eventi in struttura ed eventi che si tengono invece all'aperto in luoghi pubblici?
La raccolta dei rifiuti in struttura, ad esempio il Palaisozaki, è delegata agli organizzatori, che possono decidere liberamente a chi rivolgersi, se a noi o ad altre aziende. Per quel che riguarda i luoghi pubblici, invece, gli organizzatori possono avere anche l'opzione di raccogliere i rifiuti in proprio. Certo, tutto dipende sempre dalla tipologia di evento e dalla possibile quantità di rifiuti prodotta. Può capitare che gli organizzatori assicurino di occuparsi della pulizia e poi non lo facciano o non accuratamente; in tal caso Amiat provvede, ma la Città o gli organizzatori devono poi versare il dovuto all'azienda.
Quanti servizi supplementari in occasione di eventi sono previsti per questa stagione in città?
Quanti interventi ci saranno, e quanti eventi, lo si potrà dire solo a fine estate. Spesso la calendarizzazione delle manifestazioni avviene con pochissimo anticipo e ci possono perciò pervenire richieste di intervento anche all'ultimo momento. Per i grossi concerti allo stadio Olimpico, da Jovanotti a Zucchero, la pulizia dell'esterno è affidata a noi. Così come in genere gli eventi di piazza del Comune, per esempio San Giovanni.
Durante gli eventi è obbligatorio fare la raccolta differenziata?
Negli eventi di massa la raccolta differenziata è pressoché impossibile, se si eccettuano manifestazioni che dedicano alla questione dei rifiuti una particolare attenzione, quali Eating city o il Salone del gusto. Ma sono situazioni molto rare. Lo stesso, sul fronte della differenziata, vale per i luoghi di transito, come gli stadi o le stazioni. La priorità nei casi in cui ci sono grossi afflussi di persone è la sicurezza; talvolta i cestini su strada stessi vengono chiusi, come era avvenuto per gli Mtv days o per l'ostensione della sindone. In alcune situazioni ci può essere il rischio che vengano usati per pacchi bomba, mentre per certi tipi di concerti o per le partite di calcio può essere pericoloso per ragioni di sicurezza avere ad esempio la raccolta del vetro, e quindi tutto il vetro raccolto insieme. Poi c'è anche un discorso di qualità: la differenziata in queste occasioni rischia di essere pessima, si è fatta la sperimentazione con le Olimpiadi nel 2006.
Non prevedere la raccolta differenziata in un evento per gli organizzatori costa meno, costa meno ritirare solo l'indifferenziato?
Il costo tra fare la raccolta differenziata o non farla ovviamente cambia, perché ci vogliono più persone e mezzi diversi. Ma nel caso di grandi eventi a prevalere non è un ragionamento di tipo economico che punta al risparmio, ma una questione di sicurezza.
Come si calcolano e da cosa dipendono i costi per la raccolta dei rifiuti nel corso di eventi?
Sul costo del servizio di raccolta influiscono le ore/uomo, quanto personale è impiegato, i mezzi necessari, la quantità di rifiuti raccolta. In genere ci si basa su una previsione del numero di partecipanti all'evento, però poi si paga a consuntivo, perché ci possono essere afflussi e quantitativi di rifiuti che superano l'aspettativa iniziale e richiedono l'impiego di maggiori risorse. I costi sono molto variabili e dipendono dagli eventi; si può andare da poche centinaia di euro a decine di migliaia. Non tutte le manifestazioni hanno la portata dei concerti di Vasco Rossi, che hanno visto il passaggio di 150 mila persone e rientravano nel contratto di servizio con la Città: nella pulizia solo dell'area esterna allo stadio Olimpico che li ospitava, abbiamo impiegato 6 giorni di lavoro e 72 uomini, per raccogliere 10 tonnellate di rifiuti...