Luci spente in Francia, dal 1 luglio 2013 scattano le nuove regole (un po' in sordina)
Entra in vigore il decreto che impone lo spegnimento entro l'una di notte dell'illuminazione esterna degli edifici non residenziali. Previste limitazioni anche per le luci interne di uffici e altri locali commerciali. Il controllo spetta ai sindaci, ma le informazioni scarseggiano e qualche amministratore non nasconde il suo scetticismo
01 July, 2013
A partire dal 1 luglio 2013, le notti francesi saranno un po' più oscure. In questa data, infatti, entra in vigore un decreto voluto dal ministro dell'Ecologia e dell'Energia Delphine Batho, che vieta di tenere accesa dopo l'una di notte l'illuminazione esterna degli edifici non residenziali. Negozi, in primis, ma anche monumenti, municipi e uffici pubblici in generale, mentre sono esclusi dal provvedimento, oltre alle case e agli alberghi, i lampioni e tutta l'illuminazione stradale. Le facciate degli edifici, inoltre, non potranno essere illuminate prima del tramonto. Ma le novità non finiscono qui. Le luci interne di uffici e altri locali commerciali, invece, potranno restare azionate al massimo per sessanta minuti oltre l'orario di chiusura. La stessa regola vale anche per le vetrine dei negozi, che dovranno inoltre rimanere spente fino alle 7 del mattino.
Speciali deroghe, comunque, potranno essere previste di volta in volta dai prefetti per il periodo natalizio e in occasione di altre festività o particolari eventi turistici, nonché per determinate zone turistiche di Parigi (a cominciare dagli Champs-Élysées), Lione, Marsiglia, Nizza e di un'altra quarantina di città. Si tratta, più in dettaglio, delle "aree turistiche ad affluenza eccezionale o di animazione culturale permanente" individuate dal Codice del Lavoro. A garanzia della proprietà privata, inoltre, le limitazioni non valgono per le luci anti intrusione e gli altri dispositivi di sicurezza.
Il provvedimento dovrebbe far risparmiare una quantità di energia elettrica sufficiente a soddisfare il fabbisogno annuo di 750.000 famiglie, pari a circa 2 Terawattora di elettricità. Dal punto di vista ambientale, con le nuove regole l'Eliseo conta di tagliare l'emissione in atmosfera di anidride carbonica di almeno 250.000 tonnellate l'anno. All'epoca della sua approvazione, il decreto scatenò una vivace reazione da parte delle aziende del settore dell'illuminazione, secondo il quale le prospettive di risparmio energetico non vanno oltre gli 0,5 Twh l'anno. Positivo, invece, il giudizio espresso dall'Associazione nazionale per la protezione del cielo e dell'ambiente notturno (Anpcen).
Al momento della sua entrata in vigore, invece, il provvedimento non sembra essere al centro del dibattito. Quasi assenti i riferimenti nei siti delle principali città d'Oltralpe, ad eccezione di uno scarno avviso dell'amministrazione di Parigi, che più che altro informa delle deroghe previste per le zone turistiche (rue de Rivoli, Place des Vosges e Rue des Francs-Bourgeois, rue d ' Arcola, Champs Elysées, Viaduc des arts, parte del boulevard St Germain tra place St Germain e St Peres, e il quartiere di Montmartre), limitandosi a riportare gli articoli del nuovo decreto.
La novità passa in sordina anche sulla stampa, dove però un articolo di Le Monde informa dello scetticismo del vicesindaco di Lione, Gilles Buna. «Chi controllerà? - si chiede l'amministratore . La Polizia municipale ha altre preoccupazioni, a quell'ora della notte, tra cui garantire la sicurezza». Il controllo, infatti, spetta a prefetti e sindaci (i trasgressori riceveranno un primo avviso e, se non dovessero correggere il proprio comportamento, sono passibili di una multa di 750 euro), ma a quanto pare le amministrazioni comunali non nascondono qualche perplessità. Consapevole a sua volta della difficoltà di applicazione del decreto, lo stesso Ministero dell'Ecologia ha previsto, per l'inizio del 2014, una operazione di monitoraggio per verificare se le limitazioni verranno effettivamente rispettate.
Dal luglio 2012, la pubblicità e le insegne luminose sono già vietate tra l'una e le 6 del mattino nelle città con meno di 800.000 abitanti, ma in questo caso la legge consente ben 6 anni di tempo per mettersi in regola in caso di insegne già installate.
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La comunicazione del Comune di Parigi