Contro lo smog che uccide il governo inventa il «buono»
Gli amministratori locali giudicano inefficaci le misure proposte dal ministro dell’Ambiente: «Mai un intervento strutturale» - da L'Unità del 21.09.2005
21 September, 2005
<b>Maria Zegarelli</b>
OGNI ANNO in Italia muoiono 12mila persone uccise dallo smog: 1500 vivono nelle grandi città come Roma, Milano, Torino. I dati non sono un mistero. Sono noti. È anche abbastanza certo, (come ha dimostrato un’indagine Apheis, Air pollution and health: a european information sy- stem), che basterebbe ridurre i livelli di Pm10 nell’aria di soli 5 microgrammi a metro cubo per risparmiare 5mila vite ogni anno. Invece i Comuni domani attueranno il loro sciopero «antismog» per ricordare al governo l’assoluta mancanza di politiche - e di milioni di euro - al riguardo. Lo faranno domani in occasione della “Giornata europea della mobilità sostenibile”, bloccando il traffico per alcune ore per rompere il silenzio.
In realtà ieri ha parlato il ministro dell’Ambiente, Altero Matteoli, annunciando ancora una volta drastiche misure per contrastare il nemico numero uno dell’aria. Car-sharing, telelavoro, mobility manager, Put (Piani urbani del traffico) e Pum (Piani urbani della mobilità). «Misure ottime - commenta Dario Esposito, assessore capitolino all’Ambiente nonché presidente della Commissione Ambiente dell’Anci - se ci fossero davvero. Invece, il ministro continua ad annunciare da anni misure di cui non c’è traccia nella realtà. Non ci sono incentivi per il Gas metano e il Gpl, annunciano ulteriori tagli nella Finanziaria per le amministrazioni locali. L’unico incentivo che hanno dato è stato quello per l’acquisto dei motorini ecologici senza legarlo alla rottamazione di quelli vecchi. Il risultato è stato l’aumento del numero complessivo di motorini in circolazione».
Il ministro ha dato anche un’altra notizia: «Vogliamo dare il buon esempio lanciando il “buono-trasporto” che permetterà ai nostri dipendenti di ricevere biglietti gratuiti per il trasporto pubblico e sconti sugli abbonamenti». Un’idea, ha spiegato nel corso della I Conferenza sulla mobilità sostenibile «che potrà essere esportata in altri ministeri e in altre aziende, sia pubbliche che private». Per ora c’è soltanto un accordo in via di perfezionamento tra il ministero e l’Atac, l’azienda di trasporti romana, per una misura che riguarderà poche centinaia di persone: i dipendenti del Ministero dell’Ambiente (e pochi altri della Cisl).
La notizia è arrivata lo stesso giorno in cui l’associazione dei comuni italiani, ha scritto (di nuovo) - con le firme, tra le altre, anche del sindaco di Milano - a Berlusconi chiedendo la convocazione di un incontro per riaprire il dialogo tra il governo e le istituzioni locali sull’emergenza smog: «Come ogni anno l’autunno porterà con sé gravissimi problemi di inquinamento atmosferico nelle nostre città, il danno per la salute dei cittadini sarà pesante come pure l’impatto negativo sull’economia». I Comuni non potranno far altro che chiudere «le zone in cui la presenza delle polveri sottili andrà sopra i limiti stabiliti dall’Europa». Il presidente dell’Anci, Leonardo Dominici, ha ricordato al premier che più volte i comuni hanno chiesto interventi strutturali. «Purtroppo nulla è accaduto. I sindaci e le comunità locali si trovano da soli a fronteggiare un’emergenza molto più grande delle competenze e delle risorse che essi possono impegnare». Risposte, lamentano all’Anci, neanche una. «A noi servono mezzi pubblici, metropolitane, filobus, proposte serie. Invece il governo stanzia soldi per il corridoio tirrenico, per il Ponte di Messina», commenta Dario Esposito.
Durante la Conferenza è stato fatto un lungo elenco di buoni propositi: promozione di gas metano e Gpl; attuazione dei Put e dei Pum (previsti con una legge dal governo di centro sinistra e rimasti lettera morta per mancanza di finanziamenti); razionalizzazione per la mobilità collettiva e molto altro ancora. Bruno Agricola, direttore generale del ministero, ha spiegato che per liberare le città dalla morsa del traffico ci vorrebbero miliardi euro: 9 per Milano e 6 per Roma. Il Ministero ha attivato un fondo «esigenze di tutela ambientale» con una dotazione di 140 milioni disponibili nel 2006. Ne aveva annunciati 350. L’Anci ne aveva chiesti 500 l’anno. «È semplicemente ridicolo - commenta Fabrizio Vigni deputato Ds -. Per più di 4 anni il governo è stato completamente latitante sui problemi del traffico e dell'inquinamento dell'aria nelle città». E Anna Donati senatrice dei Verdi: «Non c’è un solo impegno di spesa. Agli sgoccioli della legislatura siamo sempre di fronte alla lista dei desiderata». Critica la Cgil: neanche un euro per i mezzi pubblici.