Botti al butano per scacciare gli uccelli dalla pista di Linate. Le proteste
Intervista al portavoce degli abitanti più vicini all'Aeroporto di Linate. I richiami con gli ultrasuoni non bastano più, la Sea si è messa a sparare a salve. "Perchè non usano i falchi per spaventare gli uccelli? O trovano una soluzione più ecologica o devono mettere le barriere anti-rumore". Il 24 luglio incontro tra Sea Aeroporti, il Sindaco di Peschiera Borromeo e alcuni cittadini
14 July, 2013
di Marco Puelli
Un mese fa iniziava la protesta dei residenti di via Archimede 33, Linate, contro l’uso dei cannoni a butano da parte di Sea per sgombrare lo spazio aeroportuale dagli stormi di volatili. Il 24 luglio i condomini incontreranno i vertici di Sea e il sindaco di Peschiera Borromeo per trovare una soluzione condivisa.
Intervistiamo Stefano Moro, consigliere di scala del palazzo di via Archimede 33 e portavoce dei condomini. Sono così problematiche le cannonate ad aria per delle persone già abituate a vivere in prossimità di un aeroporto?
Noi non ci siamo mai sognati di protestare per il rumore degli aerei, ma i cannoni a butano iniziano a sparare alle sei, spesso anche alle cinque, del mattino e proseguono per tutta la giornata con una frequenza molto variabile.
La protesta è nata un mese fa e il problema è abbastanza recente. Quali soluzioni adottava prima Sea?
Per anni, e fino a 3-4 mesi fa, Sea ha affrontato il problema dei volatili nello spazio aeroportuale utilizzando laser, macchine agli ultrasuoni, richiami di predatori. Poi, improvvisamente, ha deciso che queste soluzioni non erano più sufficienti e ha iniziato con le cannonate. Tuttavia un rapporto dell’Enac afferma chiaramente che questa soluzione alla lunga diventa inefficace, perché gli uccelli si abituano al rumore nel giro di qualche settimana.
[b]Alcuni aeroporti in Italia fanno ricorso a falchi addestrati per risolvere il problema del bird-strike. Avete proposto questa soluzione o delle soluzioni alternative?
Siamo a conoscenza della possibilità di usare falchi addestrati contro gli stormi di uccelli e l’abbiamo fatto presente a Sea che, tuttavia, ha risposto che non è una soluzione praticabile, probabilmente perché troppo costosa. Sea ha promesso di cercare di limitare il rumore e di studiare soluzioni alternative. È una sua responsabilità trovare la soluzione che ritiene migliore per garantire la sicurezza dei passeggeri, ma è anche vero che avrebbe dovuto farsi carico dell’insonorizzazione degli edifici circostanti l’aeroporto, ma non l’ha mai fatto. Se Sea riterrà che i cannoni a butano siano la soluzione migliore, dovrà anche costruire delle barriere antirumore.
Intanto è stato fissato un confronto con la società e con le istituzioni.
Il 24 luglio è stato programmato un incontro tra i condomini, il sindaco di Peschiera Borromeo e i vertici di Sea, durante il quale la società esporrà le sue decisioni e le eventuali soluzioni alternative che intende adottare. Fino ad allora, possiamo solo aspettare.