Fuksas: "La mia torre trasformata in un orrore"
L'archistar che Pichetto avrebbe voluto come consulente va all'attacco: "Quella è l'opera di due onesti funzionari, il mio progetto è stravolto, sono pronto a disconoscerne la paternità" - da La Repubblica del 21.07.2013
22 July, 2013
Sara Strippoli
"Il grattacielo che si sta costruendo a Torino non è il progetto Fuksas. È un ibrido, un orrore". Massimiliano Fuksas, l'architetto che dà il nome a quello che sarà il grattacielo più alto d'Italia, ricostruisce la querelle e anticipa il suo aut-aut: "Fra due settimane io disconosco il progetto, cancello la paternità di quest'opera che non è la mia".
Architetto, che succede?
"Quello che stanno costruendo è un mostro".
È andato al cantiere?
"Ho visto alcuni disegni. Quello che sta crescendo è il grattacielo dell'impresa, che peraltro a quanto mi dicono naviga in cattive acque economiche. Dell'impresa e di due onesti funzionari della Regione, non il lavoro di un architetto. Noi siamo completamente al di fuori. Peccato però che questo sia il più grande grattacielo d'Italia".
Il suo progetto è stravolto?
"Completamente. Hanno fatto varianti strutturali, un'opera pensata in acciaio viene fatta in cemento. Così diventa pesantissima. Immagini: è come innestare sul corpo di un bambino uno scheletro di un uomo di 80 anni. Diventa pesantissima. Ma tutto il progetto è sbilanciato. Se noi abbiamo pensato a un pilastro di 60 centimetri e invece lo fanno di un metro è tutt'altra cosa. Le facciate non sono quelle che abbiamo disegnato, i colori li decidono due funzionari, quando si sa quanto è importante il piano colore in un progetto di quell'ambizione. Un orrore, lo dico senza polemica. Si dovrebbe rivedere tutto".
Si può correggere o si deve smantellare e ricominciare?
"Si può intervenire ma c'è pochissimo tempo, altrimenti è fatta".
Arriviamo al punto. Ci aspettavamo l'annuncio che sarebbe stato lei a seguire i lavori. L'assessore al bilancio glielo ha chiesto. Non siete arrivati ad un accordo?
"No, lo studio Fuksas non ha alcun incarico. È bene che questo si sappia con chiarezza".
Pichetto le ha chiesto di indicare una cifra. Cosa gli ha risposto?
"Abbiamo preso un caffè, ho apprezzato la sua proposta e la stima che ha dimostrato di avere nei miei confronti. Abbiamo parlato mezz'ora, mi ha chiesto di cosa avevo bisogno per condurre in porto il cantiere. Per me non ho chiesto nulla, nemmeno un euro. Sono anche disposto a rinunciare a quello che ancora mi spetterebbe. La mia richiesta è una sola: che sia pagato il rimborso spese a quattro persone che dovranno seguire il cantiere nei prossimi tre anni e a sei-sette progettisti: impiantisti, strumentisti, architetti che conoscono il mio progetto e siano in grado di riportare il grattacielo a quello che avrebbe dovuto essere. Non certo il personale dell'impresa".
Quanto costa tutto ciò?
"Direi quaranta-cinquanta mila euro al mese per gli anni che servono fino alla fine del cantiere".
Hanno accettato?
"Pichetto non l'ho più sentito. I funzionari dicono che non hanno i soldi".
Fatte le somme circa un milione e mezzo. L'assessore aveva ipotizzato una cifra, ma solo indicativa, di 500mila euro. Troppo poco?
"Le pare una somma possibile per pagare anche sole le spese a dieci persone? Ripeto, per me non ho chiesto niente, ma le persone devono essere pagate. Sottolineo solo un aspetto che spero abbia il valore di una risposta chiara: il progetto complessivo vale 270 milioni. Che un progetto non sia realizzato da chi lo ha pensato può accadere solo in Italia. Mai successo altrove".
Sta dicendo che si sta discutendo di quisquilie?
"Le ho già risposto".
Binario morto dunque?
"Binario morto, ma io non accetto che si parli di quel grattacielo come l'opera di Massimiliano Fuksas".
Cosa farà allora?
"Fra due settimane mando una lettera, chiedo che sia cancellata la paternità dell'opera che sta nascendo. Ci mancherebbe altro che chiamino con il mio nome un grattacielo stravolto da un'impresa e da due onesti funzionari".
Quanto contano tutte le polemiche di questi anni sul suo rimborso giudicato spropositato?
"Non mi interessano le polemiche, lasciamole stare. Adesso mi sta a cuore solo il progetto. Se si vuole parlare di grattacielo Fuksas, devono darmi i mezzi per poterci salvare dall'orrore".