Allarme fognature e depurazione
Nel pomeriggio, al ministero delle Infrastrutture, primo vertice con le parti sociali. Presenti regioni, autorità idriche, aziende del servizio idrico. Il sottosegretario Erasmo D'Angelis commenta: "Incontro positivo. Dopo anni, il servizio idrico torna tra le priorità nell'agenda di governo. L'obiettivo è renderlo universale in tutto il Paese e superare il grave deficit infrastrutturale di un terzo dell'Italia nel settore degli acquedotti e della depurazione"
30 July, 2013
Due italiani su 10 sono senza fogne, tre su 10 senza depuratori, il 40% dei nostri fiumi sono gravemente inquinati, circa 9 milioni di italiani, al Sud in particolare, hanno seri problemi di approvvigionamento idrico e dall'Unione europea sono in arrivo pesanti sanzioni - 700 milioni di euro l'anno - per inadempienza alle direttive comunitarie per la mancata depurazione e per gli scarichi fognari fuori norma.
È l'operazione verità sull'Italia del servizio idrico, a 19 anni dalla legge Galli, quella inaugurata oggi dal sottosegretario alle Infrastrutture Erasmo D'Angelis. Un quadro drammatico per la prima volta sotto i riflettori del governo e del ministero. D'Angelis questo pomeriggio ha presieduto un vertice al quale hanno partecipato i rappresentanti di tutte le Regioni, delle aziende del settore, di Federutility e delle Autorità idriche nazionale e locali.
"È solo il primo incontro - spiega il sottosegreterario - dopo anni in cui le infrastrutture idriche erano fuori dall'agenda di governo, oggi rientrano tra le priorità per il rilancio e la modernizzazione di qualità del nostro Paese. Dobbiamo recuperare velocemente efficienza, rimetterci al passo con standard europei e garantire migliori servizi ai cittadini e alle città. Dobbiamo evitare o quanto meno ridurre il livello di sanzioni europee e il taglio di alcuni fondi Ue fino alla conquista della depurazione. Abbiamo chiesto alle aziende, e soprattutto all'Autorità dell'energia elettrica, gas e acqua, di rilanciare gli investimenti per rendere il servizio universale in tutta Italia e lo sblocco di 480 cantieri già previsti e finanziati per 4,8 miliardi dai piani di ambito per nuove reti, impianti e anche per gestire le nuove criticità create dai cambiamenti climatici. Nuove opere che porterebbero occupazione e ossigeno per le imprese in crisi".