Ilva, Senato approva il Dl “salva Ilva bis” senza modifiche | I commenti
206 sì, 19 no e 10 astenuti. Il M5S partecipa al voto e Sel si astiene. Con la legge il commissario Enrico Bondi dovrà predisporre «il piano industriale» che dovrà conformarsi al «piano ambientale» realizzato dal gruppo di esperti guidati da Ronchi. Il commento di Tomaselli (PD), Molinari (M5S), Marescotti (Peacelink). Spunta un ordine del giorno a tutela delle banche
01 August, 2013
«Con l’approvazione del testo oggi in Senato - ha dichiarato il senatore brindisino Salvatore Tomaselli, capogruppo Pd in commissione Industria e relatore del provvedimento - abbiamo scongiurato che il decreto decadesse e con esso il commissariamento dell’Ilva, una circostanza che avrebbe riconsegnato l’azienda nelle mani di coloro che hanno prima provocato un gravissimo problema di natura ambientale e poi hanno rifiutato di sottostare alle prescrizioni stringenti previste dall’Aia, quando già il caso era oltre ogni livello d’allarme». Il "salva Ilva Bis" consente il commissariamento da parte del Consiglio dei ministri di tutte quelle imprese che sono di interesse strategico nazionale e che comportino pericolo ambientale. L’acciaieria Ilva di Taranto ricade nella fattispecie. La Maggioranza e il Governo, a causa dei tempi stretti di conversione della legge (entro sabato 3 agosto), avevano deciso di blindare il provvedimento in Senato, escludendo di fatto la possibilità di apportare modifiche. I tempi ristretti di approvazione avrebbero reso difficile una terza lettura alla Camera senza incorrere nel pericolo del decadimento del decreto legge.
«Più che salva Ilva è il dl ‘Ammazza Taranto’», è stata la motivazione con cui i senatori del Movimento 5 Stelle hanno lasciato in blocco l'Aula di Palazzo Madama: «Non ci permettono di apportare alcuna modifica al dl e, quindi, abbiamo deciso di abbandonare l'Aula», ha spiegato il senatore Francesco Molinari.
«Approvata la legge sull'Ilva – ha dichiarato Alessandro Marescotti presidente di Peacelink- per bloccare le sanzioni e scongelare i beni sequestrati ai Riva. Abbiamo accolto con preoccupazione e rammarico la conversione in Legge del Decreto n.61, avvenuta oggi 1° agosto 2013. La nuova legge definita “Salva-Ilva bis” disciplina il commissariamento straordinario di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale la cui attività produttiva comporti pericoli gravi e rilevanti all'ambiente e alla salute, a causa dell'inottemperanza alle disposizioni dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA), come appunto l’Ilva.
La nuova legge ha il fine di avviare una sanatoria per mettere al riparo l'azienda da sanzioni che erano già pronte. Si veda la Diffida Ministeriale per inosservanza delle prescrizioni autorizzative».
Il decreto in breve
Le imprese oggetto del decreto (Conversione del decreto-legge n. 61 del 4 giugno 2013, G.U. n. 129 del 4 giugno 2013 , scadenza il 03 agosto 2013, recante nuove disposizioni urgenti a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro nell'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale) devono avere almeno mille lavoratori subordinati (il decreto del Governo ne prevedeva solo 200, la modifica è stata apportata a Montecitorio) e un'attività che comporti pericoli oggettivamente gravi per l'integrità dell'ambiente e della salute a causa dell'inosservanza reiterata dell'autorizzazione integrata ambientale. Per quanto riguarda l’Ilva di Taranto il commissario nominato per dodici mesi (prorogabili fino a trentasei) è Enrico Bondi. Esercita i poteri del Consiglio d’amministrazione e dovrà predisporre «il piano industriale» che deve conformarsi al «piano ambientale» predisposto dal sub commissario Edo Ronchi e dagli esperti nominati dal Ministero dell’Ambiente. Bondi, avrà quindi il compito di garantire l’attuazione dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale). E’ stato inoltre specificato che le somme sottoposte a sequestro penale e svincolate dal giudice debbano essere destinate a interventi di bonifica. Montecitorio ha poi deciso, e Palazzo Madama confermato, uno stanziamento di ulteriori 90mila euro per le attività ispettive dell’Ispra; una deroga per la Regione Puglia al patto di stabilità per gli interventi di risanamento ambientale e riqualificazione del territorio della città di Taranto e lo stop alla figura del Garante dell’attuazione dell’Aia di Taranto.
Spunta un Ordine del Giorno di prossima approvazione: «Priorità del rimborso dei finanziamenti concessi dalle banche dopo il commissariamento»
Durante l’esame nelle commissioni Industria e Ambiente i relatori, Salvatore Tomaselli (Pd) e Francesco Bruni (Pdl), hanno presentato un ordine del giorno accolto dal Governo nel quale sono confluite una serie di modifiche che la maggioranza avrebbe voluto introdurre ma la blindatura non lo ha consentito. L'Esecutivo si è impegnato a introdurle in un prossimo provvedimento.
Nel primo punto dell’Odg si chiede, in caso di fallimento, la priorità del rimborso dei finanziamenti concessi dalle banche dopo il commissariamento. Un secondo punto impegna il Governo a dare la possibilità al commissario di sciogliere i contratti dell’Ilva con le parti correlate (in sostanza il gruppo Riva) quando siano incompatibili con la realizzazione del piano di risanamento e del piano industriale. Infine si chiede di estendere la disciplina della responsabilità di commissario, subcommissario ed esperti del comitato anche ai soggetti da questi funzionalmente delegati.
L’Odg interviene anche sulla gestione dei rifiuti: si chiede di affidare al Governo entro tre mesi, su proposta del subcommissario e sentita la Regione, la decisione sulle modalità di gestione e smaltimento dei rifiuti del ciclo produttivo dell’Ilva. Infine si propongono: una relazione semestrale al Parlamento, una adeguata dotazione finanziaria per Ispra e Arpa Puglia ed iniziative di monitoraggio epidemiologico.