Discarica di Falcognana: il ministro Orlando chiede di chiarire la questione Ecofer
Il titolare del dicastero dell'Ambiente è perentorio: sulla proprietà del sito ci sono stati passaggi poco chiari che vanno chiariti. Resta inoltre il nodo costi: secondo le stime sarebbero notevoli. E nel quartiere intanto la protesta va avanti
16 August, 2013
Contro la discarica sostitutiva di Malagrotta a Falcognana, ieri i comitati cittadini dei residenti hanno voluto protestare con una festa ferragostana. Dalle 18.00 fino a notte inoltrata centinaia di persone si sono riunite davanti all'attuale discarica dell'Ecofer e, tra musica e degustazione di prodotti locali tipici, a rischio scomparsa se venisse realizzata una seconda Malagrotta, hanno festeggiato, per dire ancora no ad un imminente scempio ambientale.
Intanto però i dubbi sul sito di Falcognana restano tanti e di complicata risoluzione. Una tra le perplessità insistenti sarebbero infatti anche i costi di realizzazione e avvio della struttura. Così come scrive e firma il presidente del comitato di quartiere Vigna Murata, avvocato Carla Canale: si parla di qualcosa come 215 milioni di euro che rapportate al costo per metro cubo (così viene valutato) di immondizia diventa pari a 215 euro. Un terzo in più di quanto costa mediamente il conferimento di rifiuti pericolosi. Motivo questo che, sommato all’alto valore culturale, naturale e archeologico della zona ha portato il Comitato di quartiere Vigna Murata a presentare un esposto alla Corte dei conti per “effettuare un’indagine, quanto più sollecita possibile e l’acquisizione e il sequestro preventivo di tutta la documentazione relativa all’individuazione del sito di Falcognana, nonché dello stesso sito qualora i lavori per la realizzazione della discarica dovessero avere inizio, ma soprattutto dei fondi già resi disponibili, di cui ai capitolati di spesa previsti, prima che vengano erogati”. Inoltre la richiesta è anche di: “verificare se, nonostante la sussistenza dei vincoli ambientali (Vincolo Bondi sull’Agro Romano), nonché le altre condizioni ostative che rendono inattuabile la realizzazione della discarica nella zona di Falcognana, rendano il capitolo di spesa assolutamente inutile, inopportuno e oneroso per l’Erario.
Inoltre il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando ha ribadito l'intenzione di voler chiarire la questione Ecofer. Prima del 5 agosto la Srl che gestisce l'area faceva invece capo a Fiori (imprenditore bolognese) e a due fiduciarie: Cordusio (39 per cento) e Sofir di Bologna (60 per cento). Ha quindi incaricato il prefetto Giuseppe Pecoraro affinché svolga delle verifiche ad hoc sulla struttura societaria della Ecofer, visto che risulta impensabile conferire la gestione di una discarica a una ditta di cui non si conosca la reale conformazione societaria. Dal canto suo la Ecofer giustifica la riservatezza dei proprietari con ragioni di sicurezza e di protezione dalla malavita organizzata.