Ozono e alte temperature: tutto quel che c'è da sapere | ECOPEDIA
L'ultimo rapporto diffuso dall'Agenzia Europea per l'Ambiente richiama l'attenzione su un inquinante spesso dimenticato: l'ozono, le cui concentrazioni crescono pericolosamente durante i mesi estivi a causa delle alte temperature. Ecco cosa è importante sapere e cosa si può fare per difendersi
27 August, 2013
Secondo quanto riferisce l'Agenzia Europea per l'Ambiente sulla base dei dati forniti da wunderground.com, luglio quest'anno è stato più caldo del solito, con temperature al di sopra della media del periodo nella maggior parte dell'Europa centrale e occidentale. In particolare, il mese scorso le temperature medie a Roma (25,6), Parigi (21,4), Praga (19,3), Copenaghen (18,6) sono state fra le più elevate dal 1996, con un aumento rispetto alla media del periodo 1999-2009 di 0,8 gradi centigradi a Roma, di 1,8 gradi a Parigi, 1 grado a Praga e 0,8 gradi a Copenaghen. E come è noto, caldo chiama ozono. (Guarda la mappa Europea aggiornata in tempo reale)
Secondo i primi dati raccolti dall'Aea, delle 90 stazioni di rilevamento italiane (sulle 280 di riferimento) che hanno già comunicato i dati all'Aea, nove centraline per nove giorni a luglio e otto centraline per cinque giorni nella prima ventina di agosto hanno registrato superamenti della soglia di ozono consentita. Le centraline interessate sarebbero le "solite incriminate" per lo smog: Piemonte, Lombardia, Veneto, tutto il bacino padano insomma, più qualche incursione verso il centro, in particolare a Roma.
La formazione dell'ozono
”La formazione di ozono aumenta quando c’è il sole e fa caldo, a seconda del livello degli inquinanti precursori presenti” spiega Paul McAleavey, capo del programma aria e cambiamenti climatici dell’Aea. L’ozono troposferico si forma a seguito delle reazioni fra vari inquinanti provenienti da diverse fonti, come la combustione di carburanti fossili, il trasporto stradale, le raffinerie, vegetazione, discariche, reflui, bestiame e incendi. In presenza di caldo e luce solare si scatenano queste reazioni, quindi si tratta di un problema tipico dell’estate, specie nel Sud Europa. Secondo McAleavey "l’Europa deve lavorare duro per ridurre le emissioni di inquinanti all’origine dell’ozono, per proteggere la salute umana".
I limiti di legge da non superare
Le soglie limite per l'ozono fissate dalla normativa europea sono tre: 120 mcg/m3 è il valore massimo giornaliero della media calcolata su 8 ore consecutive, da non superare più di 25 volte l'anno; 180 mcg/m3 di media oraria è la soglia di informazione; 240 mcg/m3 di media oraria è la soglia di allarme.
Esposizione, danni e pericoli: tutto quel che c'è da sapere
L'eccessiva concentrazione di ozono in atmosfera rischia di compromettere anche pesantemente le capacità respiratorie. I sintomi possono essere leggeri - tosse, irritazione alla gola, asma - ma non c'è da sottovalutarli. Nei soggetti più deboli si possono acuire fino ad arrivare a mancamenti e senso di soffocamento. Le esposizioni prolungate ad alte concentrazioni sono ovviamente le più pericolose: possono causare alterazioni anatomiche dell’epitelio e dell’interstizio polmonare, fino a portane alla fibrosi del tessuto polmonare stesso.
Secondo le agenzie dell'ARPA i soggetti più a rischio sarebbero i bambini: trascorrendo gran parte del periodo estivo all'aperto, sono spesso impegnati in attività fisiche
intense per le quali, a causa della maggior frequenza degli atti respiratori, inalano quantità più elevate di inquinanti. I bambini hanno anche maggiori probabilità di sviluppare l'asma o altre malattie respiratorie. L'asma è la malattia cronica più comune nei bambini e può essere aggravata dall'esposizione all'ozono. Per le stesse ragioni, particolare attenzione dovranno fare anche le persone che soffrono di broncopneumopatie croniche e malattie cardiache, specie se anziane.
Siccome le concentrazioni di ozono dipendono fortemente dalle condizioni atmosferiche, le concentrazioni maggiori nella stagione estiva sono rilevabili nelle ore che seguono immediatamente la massima insolazione. Pertanto i massimi livelli di ozono nell'arco della giornata si raggiungono nell'intervallo di tempo che va dalle ore 13-14 alle ore 18.
I consigli dell'ARPA
In presenza quindi di elevate concentrazioni di ozono è opportuno per tutti, ed in particolare per i gruppi a rischio, adottare una serie di comportamenti atti a ridurre il più possibile l’esposizione. Sono consigli dettati dal buon senso, ma di cui ci si dimentica spesso, per pigrizia o poca prudenza.
1. Ventilare gli ambienti domestici nelle ore più fresche della giornata, specialmente quelle del primo mattino, quando le concentrazioni di ozono sono più basse;
2. Evitare di svolgere i lavori pesanti o le attività sportive nelle ore calde. Meglio anticipare alle prime ore della giornata o rimandare il tutto quando l'intensità del sole sia calata.
3. I soggetti a rischio devono trascorrere le ore più calde della giornata all’interno delle abitazioni, evitando di svolgere qualunque attività fisica, anche moderata, all’aperto, in particolare nelle ore più calde e di massima insolazione della giornata (usualmente tra le 13 e le 18); è comunque buona norma che tutti evitino un’attività fisica intensa all’aperto nelle ore più calde e di massima insolazione della giornata;
4. Durante il periodo estivo molti bambini essendo a casa da scuola sono impegnati in varie iniziative di tipo ricreativo, ludico, culturale e ricreativo e pertanto è opportuno ricordare ai responsabili di queste iniziative le indicazioni appena fornite, affinché vengano adottate tutte quelle precauzioni che consentano di ridurre l’esposizione. È pertanto preferibile che le attività sportive ed i giochi di movimento vengano effettuati al mattino e che al pomeriggio si privilegino le attività in ambienti confinati.
Scarica il rapporto dell'European Environment Agency
Questa è una notizia-scheda sempre verde che fa parte della raccolta Ecopedia.it curata dalla redazione di Eco dalle Città
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