I rifiuti-combustibile non sono una fonte rinnovabile
Chiarimento della commissaria Ue
03 December, 2003
I rifiuti inceneriti non possono godere degli incentivi previsti per le fonti energetiche veramente rinnovabili come il solare, l’eolico, le biomasse (Da ECOSPORTELLO NEWS) Bruxelles boccia il governo Berlusconi: il decreto italiano di recepimento della direttiva europea sulle energie pulite va cambiato: l’Italia rischia una procedura d’infrazione. Soddisfatta Legambiente: “Svelato il bluff” Milano, 3 dicembre 2003 - La Commissione europea per mezzo della Commissaria ai trasporti e energia Loyola de Palacio, ha risposto a un'interrogazione di Monica Frassoni, capogruppo dei Verdi/ALE al Parlamento europeo, affermando che "la frazione non biodegradabile dei rifiuti non può essere considerata fonte di energia rinnovabile" e che "le disposizioni specifiche della disciplina comunitaria relative agli aiuti destinati alle fonti energetiche rinnovabili sono applicabili soltanto alle fonti rinnovabili che rispondono alla definizione dell'articolo 2 della direttiva 2001/77/CE". Tradotto: non vi può essere alcun incentivo all'incenerimento della parte non biodegradabile dei rifiuti con fondi destinati alle fonti energetiche rinnovabili. Nell'interrogazione si ricordava che "la bozza di DPR ‘recepimento della direttiva 2001/77/CE sulla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili’, attualmente all’esame del Parlamento italiano, prevede, all'articolo 15, che i rifiuti, compresa la frazione non biodegradabile, siano ammessi a beneficiare del regime riservato alle fonti energetiche rinnovabili" e chiedeva se tale parte non biodegradabile dovesse essere esclusa dal regime degli incentivi in quanto non in linea con la direttiva 2001/77/CE. La Commissione ha confermato che tale parte deve essere esclusa dagli incentivi. Legambiente aveva subito messo all’indice il decreto di recepimento della direttiva europea del governo italiano, denunciando quest’estate l’assurdità degli incentivi ai rifiuti inceneriti. “E’ stato svelato il bluff del governo italiano”, ha detto Andrea Poggio, vicedirettore generale di Legambiente, “ed è curioso e paradossale che ogni volta sia necessario ricorrere a un commissario europeo per scoprire i tentativi di vera e propria truffa ai danni dell’ambiente promossi dai tifosi dell’incenerimento di tutti i tipi di rifiuti. Che la plastica, incenerita e non, non sia fonte rinnovabile ma un derivato del petrolio, e cioè l’esatto contrario delle fonti pulite e rinnovabili, lo sapevamo già, non c’era bisogno della Ue”. “Ma il nostro governo e alcuni sostenitori della termodistruzione – continua Poggio - hanno fatto finta di non saperlo: è il caso di Amsa Milano, guidata da Bencini che è anche vicepresidente di Federambiente, la quale sulla base del decreto italiano di recepimento della direttiva sugli incentivi alle rinnovabili ancora allo studio, ha già scritto nelle previsioni di bilancio anche gli incentivi che sperava di incassare per i rifiuti non biodegradabili bruciati da Amsa. Purtroppo per lui, e fortunatamente per l’ambiente, dovrà rivedere i conti” Quanto al decreto italiano la Frassoni ha ricordato che “ci sono tutti gli elementi per poter affermare che l'impostazione del Governo italiano non reggerà e che la Commissione avvierà una procedura di infrazione al diritto comunitario nei confronti dell'Italia se il DPR venisse adottato così com'è." (En) Ecosportello