Nel patto antismog del Nord l’autostrada diventa più cara per le auto vecchie e velenose
- da La Repubblica del 05.09.2013
05 September, 2013
Laura Fugnoli
ANCORA qualche anno, forse un paio o poco più, e ai caselli delle autostrade che attraversano l’area padana chi viaggia su un’auto inquinante pagherà un pedaggio maggiorato. Quello delle tariffe differenziate per classe di inquinamento è uno dei 44 punti del Piano nazionale di misure per la qualità dell’aria, un documento tecnico stilato a più mani dalle regioni del Nord che dal 2005 si trascina tra lungaggini e pause; approdato poi sul tavolo del governo nel 2012, a ottobre diverrà accordo di programma. A confermarlo è stato il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando che ha convocato a Palazzo Lombardia i rappresentanti di Lombardia, Valle d’Aosta, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e provincia autonoma di Trento. «Il documento era rimasto lettera morta per troppo tempo — ha detto Orlando — mentre dobbiamo concretizzarlo al più presto, sia per difendere la salute pubblica, ma anche per evitare procedure di infrazione che arrivano dall’Ue e per non ridursi a iniziative estemporanee poco efficaci e dispendiose».
Un patto antismog tra le regioni del Nord, dunque, quello siglato. Per arrivare a pedaggi differenziati per veicoli inquinanti, ma anche obbligo di misure per fluidificare il traffico agli stessi caselli autostradali. Forti limitazioni, nel corso dei prossimi anni, sono previste poi per l’utilizzo di veicoli Euro 3 diesel. Tra i 44 punti dell’intesa anche provvedimenti per limitare
le biomasse inquinanti: fonte d’energia che fino a qualche tempo fa veniva suggerita come la più efficiente e innovativa, il combustibile da rifiuto organico e agricolo viene visto ora come il grande nemico dei polmoni padani. E se nei villaggi alpini sarà impossibile impedire che si usi la legna per riscaldare le case, il Piano prevederà però l’obbligo di filtri e stufe più adeguate.
Il Piano verrà integrato entro
quattro settimane con le osservazioni eventuali degli altri ministri competenti: Industria, Agricoltura e Trasporti. «Ci vorrà anche un coordinamento con i grandi centri urbani e un confronto con le parti sociali — ha spiegato Orlando — perché molti provvedimenti cambieranno le abitudini di vita, dal modo di usare l’auto al sistema di riscaldare le nostre case». E nell’accordo di ottobre, secondo quanto illustrato dal ministro,
sarà indispensabile un coinvolgimento delle università «perché l’emergenza inquinamento possa diventare stimolo alla ricerca e motivo di crescita economica».
L’aria inquinata non ha confini regionali: lo ha ribadito il governatore lombardo Roberto Maroni uscendo dall’incontro «e sarebbe inutile che la Lombardia — ha detto Maroni — approvasse da sola provvedimenti antismog se poi a pochi chilometri dai suoi confini non si agisse con altrettante misure coerenti». La macroregione, tanto auspicata da Maroni, inizia da qui, dall’aria grigia e velenosa che avvolge tutta la pianura Padana, dal Frejus a Belluno.