Acqua, i referendum due anni dopo. La mappa delle trasformazioni città per città
A Torino il Forum italiano per l’acqua pubblica ha fatto il punto sulla ripubblicizzazione del servizio idrico a due anni dai referendum. E’ stata anche tracciata una mappa dei comuni che hanno trasformato le società del servizio idrico. Eccone una sintesi
24 September, 2013
Pietro Mezzi
Non c’è solo Napoli nella realtà municipali che, sulla scorta del voto del giugno 2011, hanno trasformato le loro società del servizio idrico. Ci sono diverse realtà, da Nord a Sud, della Penisola che hanno declinato in modo diverso il contenuto dell’esito referendario. Vediamo, città per città, cos’è successo.
Forlì
E’ stato costituito un tavolo provinciale per l’acqua che tra Forlì e Rimini ragioni in direzione di uno scorporo di Romagna Acque dalla multiutility Hera. Il tavolo è aperto ai Comitati per l’acqua pubblica. Nelle riunioni sono emerse differenze sulle scelte strategiche da operare, cosa questa che ha determinato una battuta d’arresto dei lavori.
Imperia
Viene definito, quello della città ligure, un caso esemplare, grazie al lavoro congiunto del Comitato per l’acqua pubblica e i sindaci per l’acqua pubblica. Uno dei primi risultati è stata l’eliminazione dalla tariffa d’ambito della componente corrispondente alla remunerazione del capitale investito, così come prevedeva uno dei due referendum sull’acqua. Il Comune inoltre ha provveduto a bloccare il rinnovo della gestione mista della società idrica locale per procedere a una gestione solo pubblica. Sono state così estromesse dalle società della provincia di Imperia i soci privati ed è stata costituita una società consortile affidataria del servizio idrico provinciale.
Napoli
Si tratta dell’operazione più importante e più nota voluta dall’amministrazione De Magistris, che in poco tempo ha costituito la società pubblica Abc, Acqua bene comune.
Palermo
Il 4 aprile scorso la giunta comunale Orlando ha approvato la delibera di trasformazione di Amap spa in azienda speciale.
Pescara
Il 16 aprile scorso l’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara ha votato la trasformazione di Aca spa in azienda in house di diritto pubblico. E’ stato anche deciso l’azzeramento della quota di remunerazione del capitale dalla bolletta. L’assemblea dei sindaci si è impegnata ad avviare anche la Valutazione ambientale strategica e la Valutazione di incidenza ambientale sulle opere previste. Però, a distanza di un anno il percorso di ripubblicizzazione non è ancora partito.
Piacenza
Nel 2013 è stata avviata la verifica della possibilità di ripubblicizzazione del servizio idrico, anche grazie alla conclusione della concessione di Iren con i sindaci della provincia, scontenti della gestione della multiutility emiliana. In maggio è iniziato il percorso di partecipazione per la ripubblicizzazione, anche se non mancano le difficoltà, anche politiche, nella stessa giunta comunale.
Pistoia
Mesi fa è iniziato il percorso di ripubblicizzazione a cui hanno aderito i sindaci di Pistoia, Prato, Vernio, Poggio a Caiano, Agliana, Quarrata e molti sindaci del Valdarno. L’idea era di assegnare il servizio a un consorzio pubblico di comuni. Questi mesi però sono stati all’insegna dell’incertezza politica e il tavolo fatica a procedere.
Reggio Emilia
Nel dicembre del 2012 il comune di Reggio Emilia decise di concludere il rapporto con Iren e di iniziare la ripubblicizzazione del servizio idrico locale. Il Comune ha provveduto inoltre a modificare il proprio Statuto introducendo i principi cari ai movimenti per l’acqua pubblica.
Savona
Il progetto di privatizzazione è stato stoppato in consiglio comunale e ora i sindaci della zona savonese si stanno orientando a bloccare la privatizzazione del servizio e guardano invece con favore a una soluzione esclusivamente pubblica e partecipata.
Torino
Nel luglio 2012 il consiglio comunale ha votato un mozione con la quale si indirizzava la gestione pubblica del servizio idrico gestito da Smat e alla cancellazione dalla tariffa delle rumenerazione del capitale investito. Il 4 marzo scorso, la delibera di iniziativa popolare è stata approvata dal consiglio comunale, con alcune modifiche. Tra queste la necessità di una verifica di fattibilità della trasformazione di Smat in azienda speciale consortile. Il 23 luglio scorso però il consiglio comunale vota una mozione con la quale si afferma che tale trasformazione non è opportuna.
Varese
Nel 2012 il Comitato per l’acqua bene comune di Varese ha condotto un’azione importante nei confronti dei sindaci del territorio per un approfondimento sul tema dell’azienda speciale. Grazie anche a questo lavoro dal basso, il servizio idrico sarà gestito da una srl in house.
Vicenza
Il 13 febbraio scorso il consiglio comunale di Vicenza, a larga maggioranza, ha approvato una delibera che dà mandato alla giunta di procedere a un percorso per trasformare il gestore del servizio idrico attuale in una società di diritto pubblico, senza scopo di lucro e aperto alla partecipazione dei cittadini.