E la Sala Rossa è divisa sulle contravvenzioni degli ausiliari del traffico
Il dibattito si accende sui diritti degli automobilisti - da La Stampa del 3.10.2013
03 October, 2013
Beppe Minello
«Ma perché in tema di multe il Comune, invece di schierarsi a difesa dei suoi cittadini automobilisti, si schiera sempre contro di loro. È sconvolgente». La tesi che, ammettiamolo, ha un suo fascino è risuonata ieri nella «macelleria», la sala dove si riuniscono le Commissioni comunali e che deve il soprannome ai trompe l’oeil a forma di testa di bue che decorano i muri.
Nella «macelleria»
Dunque, nella «macelleria» ieri s’è discusso dell’eterno problema delle multe appioppate dagli ausiliari del traffico, i signori assunti da Gtt per vegliare sul rispetto delle strisce blu e relativi pagamenti. Attività contestata in primis dagli automobilisti e poi dalle associazioni di consumatori o gruppi nati apposta per combattere quella che è vissuta come una crudele e ingiustificata vessazione. Ieri, l’argomento è tornato a galla con una interpellanza di Maurizio Marrone (Fd’I), ma sulla quale s’è fiondato Giuseppe Sbriglio, ex-dipietrista doc ora nel Movimento 139, guida di un’associazione consumatori e avvocato. A lui, si deve l’intemerata contro il Comune cattivo che invece di difendere i cittadini si schiera contro di essi.
«Ausiliari corretti»
Dove? Nelle tante cause intentate dagli automobilisti contro gli ausiliari. L’assessore ai Vigili, Giuliana Tedesco, scortata dall’avvocatura, aveva appena letto una lunga e dotta spiegazione per sostenere che le multe degli ausiliari del traffico sono valide solo se appioppate per sanzionare infrazioni commesse all’interno «delle» o legate «alle» strisce blu e nessun’altra: «E gli ausiliari torinesi rispettano la legge». Diverso è il potere concesso agli «ispettori», anch’essi di Gtt, che possono invece sanzionare altre violazioni extra-strisce blu come il divieto di sosta, un’attività già legittimata dalla Cassazione. Su questa duplice figura e competenza si fondano tutte le polemiche fatte per vie legali (i ricorsi) e quelli politici. E in questa presunta incertezza s’è insinuato Sbriglio.
Il dibattito
Polemica che ha innescato un dibattito curioso. Prima un arruffato Cuntrò (Pd) poi un più argomentato Giusi la Ganga, pure lui Pd, hanno ribaltato la frittata: «Va bene schierarsi con i cittadini, ma chi pensa a quelli che subiscono le conseguenze del comportamento scorretto degli automobilisti?». «Quando al mattino apro il portone e vedo un’auto parcheggiata sul passo carraio per il quale pago fior di tasse, sono ben felice che qualcuno mi tuteli» ha detto La Ganga: «La gente che si ritrova bloccata da un’auto in doppia fila e vede un signore che fa multe poco distante e si rifiuta d’intervenire perché non è di sua competenza, cosa volete che le freghi se è un ausiliario o un ispettore? Non capisce e anche così perde fiducia nella politica».
Tutti Prandelli
«Tutti quelli che compiono un’infrazione, automobilisti o ciclisti che siano, dovrebbero essere multati, siano essi ausiliari o ispettori non importa, e senza cercare cavilli» ha detto Bertola del Movimento 5 Stelle che s’è sentito apostrofare da Marrone: «Ma bravo! Rappresenti un partito che difende tutto ciò che è pubblico a cominciare dall’acqua e ora ti schieri a favore di privati che fanno multe. Che incoerenza». Insomma, prese di posizione non scontate forse perché, come per la Nazionale, anche sulle multe ci sentiamo tutti Prandelli.