“Arriviamo agli Stati Generali della Green Economy con una piattaforma strategico-programmatica sulla green economy, frutto di un confronto che organizza 66 imprese. È uno degli asset fondamentali di questa edizione; cioè l'idea di costruire una decisione partecipata che coinvolge gli stakeholders, una metodologia in linea con quello che avviene nel contesto internazionale. Si riconosce alla Green economy una capacità di introdurre elementi innovativi e la capacità di inserire una occupazione qualificata”. Lo ha detto il Ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, in occasione della presentazione degli Stati Generali della Green Economy 2013. “Deve essere un modello complessivo – ha aggiunto - che deve servire a cambiare il modello produttivo del Paese. Per uscire dalla crisi, molte imprese si guardano intorno alla ricerca di nuovi modelli per riorganizzare il proprio modello produttivo; credo che ci sia una tempestività ed un'attualità di quello che viene messo in campo che può aiutare il Paese a raggiungere il traguardo della ripresa. Il green non è un "ritorno all'indietro"; siamo in una fase nella quale il salto di qualità sarà possibile solo con fortissime iniezioni di tecnologia e di ricerca. La leva verde può essere una leva di prima linea, una nicchia rifugio, dove la crisi ha impattato di meno, ed oggi i posti di lavoro verde sono 4 milioni in Europa. L'economia green offre lavoro a chi più recentemente si è formato, quindi agli under 30; c'è poi un effetto strutturale connesso alla qualità del capitale umano nel sistema produttivo; c'è bisogno di capitale umano formato, quindi laureati. Sono convinto che questo settore ci farà uscire dalla crisi, tanto che ho ipotizzato con il Ministro del Lavoro Enrico Giovannini un vertice informale in occasione della presidenza del Consiglio dell'unione, tra i ministri del lavoro e quelli dell'ambiente".