Moto in città, per carità non levateci le corsie preferenziali
Dopo la denuncia da parte di alcuni conducenti ATM e taxisti dell'affollamento di motoveicoli (permesso) nella maggior parte delle corsie riservate per i mezzi pubblici, ecco il parere di un motociclista di motocivismo.it - Corriere.it del 7.10.2013
07 October, 2013
di Andrea Trentini
E’ un qualsiasi giorno lavorativo di settembre a Paderno Dugnano e come ogni mattina devo arrivare in città per guadagnarmi la pagnotta, come dicono a Milano.
Ho da tempo abbandonato l’idea dei mezzi pubblici: da casa mia non c’è un autobus che mi porti in stazione e inoltre i treni dei pendolari offrono un “servizio” tra virgolette. Mai presa in considerazione la bici dato che 15 chilometri mi farebbero arrivare sudato come un maiale e perderei tutti i clienti.
Dato il periodo di crisi generale, cara grazia che ho ancora un lavoro, dopo AreaC dovendo risparmiare sui costi ho deciso per la moto. Mi assumo qualche rischio in più, gli automobilisti non ci notano, il manto stradale cittadino è perennemente rovinato e scivoloso, le intemperie mi fanno fare qualche giorno di malattia in più, ma almeno riesco ad ottenere tempi di percorrenza deterministici, circa mezz’ora da casa a ufficio con variazioni di 5 minuti al massimo.
La Milano-Meda non è un inferno per un motociclista, anche in orario di punta, e una volta in città mi devo solo scontrare con l’urbanistica delirante del Comune di Milano: strade ristrette per far posto a niente (es. Vittor Pisani), semafori non sincronizzati, segnaletica verticale e orizzontale da terzo mondo (mancante, malmessa, strisce scivolose), cartelli elettronici “informativi” anche loro tra virgolette (es. “accendi le luci”: alle moto?!? Sono obbligatorie da anni e in tutte le moto recenti manco si possono spegnere: invece di fare didattica date informazioni sul traffico!) e “parcheggi” per moto pensati da qualcuno che una moto non sa nemmeno cos’è (sono troppo corti e/o stretti e spesso su asfalto morbido dove affonda il cavalletto).
Per fortuna parte della strada è in corsia preferenziale, lo sprazzo di buon senso politico che ci permette di usare le preferenziali per non doverci scontrare (a volte letteralmente) col traffico degli automobilisti “spippolatori” al telefonino (il traffico artificiosamente rallentato dall’urbanistica spinge gli utenti a cercare distrazioni… alla guida!)…
Ma che odo? Pare vogliano toglierci questo piccolo incentivo all’uso della moto?! Perché daremmo fastidio ai mezzi pubblici? Mah, moto e mezzo pubblico non si pestano i piedi, che diamine!
Se ci toglieranno questa possibilità credo che tornerò all’auto… o tenterò di cambiare lavoro con qualcosa fuori Milano.
Per approfondire: www.motocivismo.it