Consumo di suolo. Orlando: "Continuare a edificare oggi è solo sfidare la sorte"
Si attende il parere delle Regioni sul ddl Consumo di suolo presentato a luglio. Il Ministro dell'Ambiente: "Continuare a costruire a fronte di un'assenza di domanda e nessuna giustificazione demografica significa davvero sfidare la sorte. Le Regioni sono in prima linea su questo fronte: mi aspetto un ok rapido"
08 October, 2013
Il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, auspica che la Conferenza unificata che si riunirà nelle prossime ore "esprima un parere positivo e rapido sul disegno di legge sul consumo del suolo, che le è stato inviato nel luglio scorso". Interpellato a margine della presentazione della II edizione degli Stati generali della Green economy 2013, Orlando ha aggiunto di ritenere che le Regioni "abbiano chiaro il fatto che continuare a costruire nelle condizioni date a fronte di un'assenza di domanda e nessuna giustificazione demografica significa davvero sfidare la sorte. Siccome le regioni sono le più direttamente in prima linea su questo fronte mi aspetto parere positivo e rapido".
Le priorità contro il consumo di suolo
Quindi, ha proseguito il Ministro, le due le due priorità contro il consumo del suolo sono "l'approvazione della legge" così "non dovremo rimproverarci di aver peggiorato la situazione sul fronte della aumento dell'impermeabilizzazione dei suoli e della realizzazione di costruzioni in zone a rischio. In secondo luogo, va riorganizzata rapidamente e sarà parte del collegato alla Legge di stabilità la filiera istituzionale che regola l'intervento sul fronte del dissesto idrogeologico perché purtroppo - ha osservato il Ministro - a fronte di poche risorse abbiamo alcune realtà in cui i soldi disponibili non sono stati spesi per conflitti tra enti che a diverso titolo si occupano di questo tema. Mentre individuiamo nuove risorse, è importante avere un meccanismo decisionale che consenta di utilizzare quelle già disponibili e quelle che saranno reperite".
Orlando ha ricordato che nella Legge di Stabilita "abbiamo chiesto 500 milioni di euro contro il dissesto che vorremmo fossero una costante, non semplicemente un intervento una tantum. Sappiamo che le emergenze che sono definite tali dalle Autorità di bacino hanno bisogno di 11 miliardi e che gli interventi complessivamente necessiterebbero di 40 miliardi di euro e che non tutto potrà essere affrontato con le risorse di una annualità ma è importante avere una stanziamento costante nel corso del tempo a cui si possano assommare i fondi strutturali dopo il 2014".
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