Rifiuti, tassa troppo cara
Conti da rifare per il 2014. La giunta Fassino accoglie la richiesta arrivata dal Pdl - da La Stampa del 22.10.2013
22 October, 2013
di Beppe Minello
Dai diamanti non nasce niente, dal letame può nascere un fiore cantava il bardo De André. Forse, molto forse, dalle 420 mila tonnellate di pattume che produce Torino e che ci costano un occhio della testa portarle via e smaltirle, potrebbe nascere un minimo di collaborazione fra maggioranza e opposizione in Comune per il bene della città. Una collaborazione per rivedere il meccanismo con il quale si calcola e soprattutto si ripartisce la tassa raccolta rifiuti, la famigerata Tares lievitata a quota 204 milioni.
«Tassate i videogiochi»
Collaborazione che, salvo non improbabili scontri che potrebbero infiammare l’aula da oggi alla prossima settimana quando si concluderà la maratona per approvare il bilancio di previsione 2013, si traduce nella disponibilità data dalla giunta Fassino ad allestire un tavolo tecnico per affrontare, tutti insieme e con le categorie produttive, una sorta di controllo-revisione delle tariffe applicate per calcolare la tassa rifiuti. E all’interno di questa revisione, vedere se è possibile aumentare quella per le attività commerciali che ospitano macchinette per il gioco d’azzardo. Richiesta, quest’ultima, avanzata dalla Lega e dal suo capogruppo Ricca, mentre il «tavolo tecnico» è solo una delle tante e corpose richieste avanzate dal Pdl e in particolare dal suo capogruppo Andrea Tronzano che sul tema dell’iniquità torinese del meccanismo di calcolo della tassa raccolta rifiuti batte e ribatte da tempi non sospetti.
Tariffe vecchie di 10 anni
«Sia chiaro - spiega il capogruppo Pd, Michele Paolino - che visti i tempi stretti la Tares 2013 non si può toccare mentre è corretto e giusto che s’inizi già a gennaio a ragionare sulla Tares 2014». Una disponibilità che è, ovviamente, anche dell’assessore al Bilancio, Gianguido Passoni, il custode dei conti pubblici, convinto sì della necessità di un tavolo tecnico, ma perché così potrà finalmente emergerà la bontà delle scelte fatte fino ad oggi dal Comune. A dividere destra e sinistra è, innanzi tutto, la tabella, elaborata più di un decennio fa dall’Ipla, per «presumere» quanta e che tipo di immondizia producono le 34 categorie produttive della città. Dati essenziali sui quali negli anni Amiat ha elaborato il carico da pagare per ognuno con stangate abbattutesi soprattutto su ambulanti, ristoranti e altre categorie simili per i quali il Comune ha già ritenuto d’intervenire mettendo un tetto del 20% agli aumenti. Ma qualcosa ci sarà da verificare se è vero, come ha denunciato Tronzano, che a Moncalieri la bancarella del mercato paga 60 euro mentre la stessa, se è a Torino, ne deve versare 600. Numeri sorprendenti, così come quelli di segno opposto portati da Grimaldi di Sel («Pulire i mercati costa 12 milioni, gli ambulanti ne pagano molti di meno») o dallo stesso Passoni: «Oggi i due terzi degli ambulanti dei mercati pagano meno con la Tares, mentre solo il restante terzo, quello che produce umido, il più costoso da rimuovere, ha avuto aumenti: vogliamo ridistribuire i costi? Basta essere tutti d’accordo».
«Alleggerite sulle imprese»
Altro punto di scontro è la suddivisione dei 204 milioni fra utenze domestiche (le famiglie) che pagano complessivamente il 45% della tassa e le attività produttive che saldano il restante 55%. Per il Pdl e Tronzano meglio sarebbe adeguarsi a ciò che si fa nella stragrande maggioranza delle città europee e italiane «dove il rapporto è invertito: 60% a carico delle famiglie, 40 alle attività produttive che sono quelle che producono ricchezza e lavoro». Anche qui, Passoni & Co alzano un fuoco di sbarramento fatto di numeri altrettanto efficaci per difendere il proprio operato mentre solo su un argomento dell’opposizione la maggioranza sembra dispiegare una difesa di facciata. E’ il conto, salato, di Amiat, per la raccolta rifiuti: circa 179 milioni, Iva compresa, ai quali bisogna aggiungere l’altrettanto salato conto dei costi comunali (24 milioni) per la riscossione della tassa.
Insomma, ci sono argomenti per iniziare a ridiscutere tutto o almeno controllare. «Se poi veramente a Moncalieri si paga un decimo di Torino - ha chiosato il Pd La Ganga - sarebbe buona cosa iniziare a ragionare in una logica di area metropolitana».