Il parcheggio di corso Marconi arriva in Senato
Un'interpellanza a Palazzo Madama chiede ai ministri dei Beni culturali e dell'Interno di bloccare il progetto di costruzione in corso Marconi a Torino di una rimessa interrata da 240 posti auto pertinenziali, cioè privati, che comporterà l'abbattimento della storica alberata. Il Comitato Salviamo corso Marconi giovedì 24 ottobre organizza un apericena per finanziare il ricorso al Tar
22 October, 2013
Dopo essere arrivato quest'estate sul tavolo del sottosegretario di Stato per i Beni culturali, Ilaria Borletti Buitoni, interpellata da Pro Natura, Italia nostra e Legambiente, il caso del parcheggio che Palazzo civico vuole costruire nello storico corso Marconi approda in Senato. Il piemontese Alberto Airola del Movimento 5 Stelle ha presentato un'interrogazione ai ministri dei Beni e delle attività culturali e del Turismo, Massimo Bray, e dell'Interno, Angelino Alfano, per chiedere di bloccare quella che viene definita «una miope concessione».
Il riferimento è all'aggiudicazione del bando, avvenuta a inizio settembre, per il diritto a costruire una rimessa interrata di due piani e 240 posti auto pertinenziali, cioè privati. A vincere la gara è stata l'impresa torinese Gestinord, per una cifra di un milione e 15 mila euro di oneri accessori, 700 mila in più di quelli previsti a base d'asta. Un bando aperto a dispetto della contrarietà della Circoscrizione 8 e dei residenti e commercianti del Comitato Salviamo corso Marconi, che hanno raccolto 2500 firme contrarie ai box auto privati, a fronte dei numerosi che già risultano invenduti, mentre il quartiere soffre di una forte carenza di posti pubblici a rotazione. Un'opera che per il Comitato non solo non sarebbe necessaria per gli interessi collettivi, ma dannosa, per l'ulteriore congestionamento del traffico negli anni di cantiere, per la falda acquifera, e per la stabilità degli edifici storici lungo il corso, uno dei più antichi viali di Torino, da secoli ombreggiato da alberi ad alto fusto. Gli alberi rappresentano proprio una delle questioni più spinose: sono 51 quelli che verranno abbattuti o trapiantati altrove e sostituiti con alberi in vasca, che secondo il Comitato non potranno crescere in altezza quanto gli altri in piena terra.
Ribadendo queste istanze, l'interrogazione chiede ai ministri di attivarsi per tutelare il corso, impedire la costruzione del parcheggio «e scongiurare un ulteriore irrimediabile sfregio al patrimonio storico, architettonico, paesaggistico del nostro Paese, proprio in una città che sta cercando di mettere a frutto, anche turistico, economico e occupazionale, la sua preziosa eredità». Intanto, il Comitato non si dà per vinto e non lascia nessuna strada intentata, compresa quella ventilata già da alcuni mesi di fare ricorso al Tar. Per finanziare l'iniziativa è in corso una raccolta fondi; l'obiettivo è arrivare almeno a 5 mila euro, e al momento ne sono stati raccolti oltre 3300. Giovedì 24 ottobre dalle ore 18,30 è possibile partecipare a un apericena di finanziamento alla Caffetteria Exploit di corso Marconi 26 (costo 10 euro). In alternativa, si può contribuire con un bonifico agli estremi indicati sul sito del Comitato Salviamo corso Marconi.