Ecosistema Urbano 2013: "Serve una smart city per capire che una sola rastrelliera in una scuola non basta?"
Michele Merola (Ambiente Italia) fa il punto su questi vent’anni di Ecosistema Urbano, con particolare attenzione alla mobilità urbana, che, nonostante i passi avanti, si mantiene purtroppo amiamente al di sotto delle medie europee: “Stoccolma, Helsinki e Hannover hanno gli stessi km di piste ciclabili di tutti i capoluoghi italiani messi insieme”
28 October, 2013
“Non c’è bisogno di inventarsi una smart city per capire che una rastrelliera in una scuola è troppo poco. Bastano piccole cose per migliorare la qualità della vita nelle nostre città.” Michele Merola di Ambiente Italia*, fa il punto a Bologna sui vent’anni di Ecosistema Urbano, dedicando particolare attenzione al tema della mobilità cittadina, che - nonostante i passi avanti – si mantiene purtroppo ampiamente al di sotto delle medie europee, per tutti gli indicatori presi in considerazione, dall’indice di motorizzazione alle piste ciclabili.
“Se parliamo di motorizzazione, l’Italia mantiene saldamente la sua maglia nera, nonostante la crisi economica: la media nazionale è di 598 auto ogni 1000 abitanti, contro i 464 dell’Europa”. E negli ultimi vent’anni la tendenza è aumentata: nel 1993 si contavano 60 automobili ogni 100 abitanti. Oggi sono 64, e bisogna tenere in conto che gli anni della crisi hanno ovviamente condizionato il mercato, scoraggiando l’acquisto di nuovi mezzi. L’auto continua insomma ad essere al centro delle scelte di mobilità degli italiani: uno status quo che le politiche degli amministratori locali sono riuscite solo raramente ad intaccare. “Se parliamo di isole pedonali – spiega Merola – l’unica città ad aver adottato un piano significativo è stata Firenze. Per le altre purtroppo, i progressi sono stati ben pochi negli ultimi anni. Se guardiamo al trasporto pubblico, peggio ancora: il TPL è competitivo rispetto alla mobilità privata solo se è economico ed efficiente. E invece il settore è andato incontro a tagli incomprensibili per la loro entità, che certamente non hanno contribuito a far cambiare abitudini agli italiani”. Anzi: perfino le prime tre grandi città in classifica nel Rapporto (Venezia, Padova e Bologna) registrano un calo nel numero di passeggeri del TPL.
La metropolitana, il mezzo di trasporto urbano più rapido per eccellenza, non raggiunge nemmeno lontanamente le medie delle altre grandi città europee. La rete metropolitana italiana più sviluppata è quella di Milano, con 75 km di percorso. A Barcellona però sono 107, a Stoccolma 106, a Berlino 144, a Parigi 213 e a Londra 408. E le biciclette? Sono già un’alternativa in grado di scalzare – sul lungo periodo almeno – il primato dell’auto?
“Se prendiamo in considerazione la mobilità ciclistica, vediamo che per fortuna qualcosa è cambiato dagli anni ’90: le piste ciclabili aumentano e aumentano anche i servizi legati alla ciclabilità, ma purtroppo il confronto con l’Europa continua ad essere demoralizzante: la città italiana che vanta la maggior estensione di piste ciclabili è Reggio Emilia, con i suoi 38 metri ogni 100 abitanti. Fra le grandi città la migliore è Padova che ne ha 15,9. Peccato che tre città del Nord come Stoccolma, Helsinki ed Hannover abbiano complessivamente lo stesso numero di km di piste di tutti i capoluoghi italiani messi insieme. E allora c’è qualcosa che non va…”
*Ambiente Italia è il gruppo di ricerca, consulenza e progettazione per la sostenibilità ambientale che collabora assieme a Legambiente nella stesura del Rapporto Ecosistema Urbano fin dalla sua prima edizione nel 1993.