Venezia, grandi navi fuori dalla Giudecca dal 1° novembre 2014, ma si apre il Canale Contorta | La rabbia degli ambientalisti
Dal 1°gennaio 2014 vietato il passaggio nel Canale della Giudecca dei traghetti e dal 1° novembre precluso il transito delle navi da crociera sopra le 96.000 tonnellate. ("Il Titanic era 46.000 fa notare il Comitato No Grandi Navi"). Il problema più grosso per gli ambientalisti però è che nel piano si apre l'accesso al canale Contorta Sant'Angelo. "Non si risolve nulla così"
06 November, 2013
Le grandi navi sono approdate a Palazzo Chigi, dove si è deciso il piano per vietare il transito delle navi da crociera dirette o in partenza da Venezia per il canale di Giudecca, in attuazione del decreto Clini-Passera, e di prevedere una nuova via di accesso alla Stazione marittima, individuata nel canale Contorta Sant'Angelo, come diramazione del Canale Malamocco-Marghera. Una soluzione che per gli ambientalisti e gli attivisti del movimento No Grandi Navi non fa che spostare il problema.
Vediamo intanto le misure individuate dal Governo per "mitigare significativamente il traffico nel Canale di Giudecca" in attesa della realizzazione della nuova via di accesso:
- dal primo gennaio 2014 dovrà essere vietato il passaggio nello stesso Canale dei traghetti, con conseguente riduzione del 25% dei transiti davanti a San Marco e del 50% delle emissioni inquinanti;
- dal primo gennaio 2014 dovrà essere ridotto fino al 20% (rispetto al 2012) il numero delle navi da crociera di stazza superiore alle 40.000 tonnellate abilitate a transitare per il Canale della Giudecca;
- dal primo novembre 2014 dovrà essere definitivamente precluso il transito delle navi crocieristiche superiori a 96.000 tonnellate di stazza lorda.
Andranno, infine, assicurate una riduzione dello stazionamento giornaliero massimo (non superiore a 5 navi da crociera di stazza superiore alle 40.000 tonnellate) e una contrazione dei passaggi residui nelle ore centrali della giornata, con concentrazione delle partenze e arrivi all'alba e al tramonto.
Nella valutazione di impatto ambientale di questa opzione - viene spiegato in una nota di Palazzo Chigi - saranno naturalmente considerate eventuali soluzioni alternative, compresa quella del Canale Vittorio Emanuele. Inoltre, in considerazione delle prospettive di sviluppo del porto di Venezia, centrate sulla piattaforma d'altura e sulla bonifica e riconversione del porto di Marghera, si è deciso di promuovere una revisione del Piano regolatore portuale con l'obiettivo, tra l'altro, di definire e realizzare a Marghera siti alternativi rispetto all'attuale terminal crocieristico.
La reazione del Comitato No Grandi Navi
"Se qualcuno crede di spegnere il movimento cittadino contro le grandi navi agitando contentini si sbaglia di grosso".
Come dicevamo, la soluzione individuata dal Governo non risolve affatto il problema secondo gli attivisti del Comitato No Grandi Navi, i primi sostenitori della battaglia per allontanare i colossi del mare da Venezia. "Così non avremo solo il terminal crociere in Marittima con lo scavo del Canale Contorta Sant'Angelo, oppure il nuovo terminal crociere a Porto Marghera. No, li avremo tutti e due". Non convince nemmeno la decisione di procedere per tappe, che prorogherà il divieto definitivo di un anno: "Non esistono scelte provvisorie e transitorie che non siano accompagnate dalla scelta definitiva dell'estromissione dalla laguna delle navi incompatibili".
In quanto ai contenuti dei provvedimenti provvisori di qui a novembre, ecco come viene letto da alcuni attivisti del Comitato il comunicato di Palazzo Chigi: "Il porto croceristico di Venezia è e resta la Marittima; la si raggiunge scavando il Contorta Sant'Angelo che è l'unica opzione sposata dal Governo;
anche Porto Marghera sarà in futuro un altro approdo croceristico: cioé una sconfitta brutale e totale che dovrebbe venire temperata dall'allontanamento dei traghetti (già deciso da sempre); dalla riduzione "fino al" 20 per cento del numero delle navi sopra le 40 mila tonnellate (20 per cento delle navi? o delle toccate?) da gennaio, col traffico fermo da novembre per i lavori del Mose; dal divieto di transito da novembre 2014 nel Canale della Giudecca delle 14 navi oltre le 96 mila tonnellate (il Titanic era 46 mila), più che raddoppiando il limite del mai attuato Clini - Passera".
La petizione contro il passaggio delle grandi navi su Change.org
Rassegna stampa:
Venezia, stop al transito delle grandi navi dal primo novembre 2014 - da La Repubblica del 05.11.2013
Grandi navi, una su 5 via da Venezia. Avanti con l'ipotesi del canale Contorta - da Il Corriere del 05.11.2013
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