I nostri polmoni e la nostra coscienza
da Repubblica del 22.09.2005
22 September, 2005
<b>Paolo Hutter</b>
Dev’essere solo stata una infausta coincidenza quella che ha portato l’amministrazione comunale milanese a comunicare i dati sulla qualità dell’aria proprio alla vigilia della Giornata Internazionale del 22 settembre“in città senza la mia auto”. La giornata è stata ignorata ancora più del solito dalla giunta Albertini, forse proprio perché quest’anno l’Anci aveva indicato nel 22 settembre un momento di protesta contro le inadempienze del governo attraverso blocchi almeno simbolici del traffico. E per sfortuna, non soltanto della Giunta quanto dei nostri polmoni e della nostra salute, il rapporto presentato ieri dice che nei primi 8 mesi di quest’anno 2005 l’aria è peggiorata rispetto ai due anni precedenti e che alla fine dell’anno potremmo anche raggiungere a Milano le 126 giornate di superamento della soglia delle micropolveri del pessimo 2002. Insomma, nonostante il parziale miglioramento dei motori, basta un po’ di alta pressione a riportarci in condizioni inaccettabili. Per non parlare della congestione e del rumore, che restano molto alti. Non sempre la giunta Albertini ha completamente ignorato l’appuntamento. La sua costante è però quella di stare un passo indietro alle altre città. Il primo anno, quello dell’irruzione in Italia nel 99 della giornata inventata in Francia dalla ministra Verde Dominique Voynet, il comune di Milano decise di bloccare solo la domenica mattina precedente alla giornata del 22, che cadeva di mercoledì, per non “disturbare” . (Involontaria anticipazione delle poi contrastate domeniche a piedi, che nacquero mesi dopo!).Ma il 22 settembre l’Atm dimezzò eccezionalmente il biglietto per l’occasione. Quest’anno si trattava di partecipare con le altre città a quello che inizialmente è stato ventilato come un vero blocco feriale del traffico - e che poi Roma e Torino hanno derubricato a blocco poco più che simbolico di un’ora in centro- per avere più risorse dal governo. Piuttosto che fermare almeno per la pausa pranzo, Milano non ferma neanche per un caffè. Che fare? Intanto chi è disposto a fare mente locale sul problema, può viversi la sua personale – o di piccolo gruppo – giornata senz’auto. In questi giorni le sollecitazioni e le iniziative vengono essenzialmente da Lombardiain bici e dalla Federazione Amici della bicicletta che proprio oggi, in occasione della giornata senz’auto promuove con premi, convegni e perfino brioches l’uso urbano della bici all’Università della Bicocca, da dove si spera che escano gli amministratori del futuro. Ci può provare anche chi pensa di non poter pedalare il percorso che gli occorre, e potrebbe misurarlo usando per un pezzo la bici o i piedi e per l’altro il mezzo pubblico e vedendo se davvero ci perde mezza vita rispetto all’auto o alla moto. Non è la soluzione, ma è la coscienza che la precede.