Taranto, presentato nuovo studio tumori (2002-2010): mortalità superiore alla media regionale
Studio Iesit, Indagine epidemiologica nel sito inquinato di Taranto presentato il 15 novembre presso la Provincia. Lo studio, che prende in esame il periodo 2002-2010, è frutto del lavoro di Asl e Provincia di Taranto, Arpa Puglia, l'Osservatorio epidemiologico della Regione Puglia e l'Università di Bari
15 November, 2013
tratto dall’articolo di Gianmario Leone del 16 novembre 2013 da su www.inchiostroverde.it http://www.inchiostroverde.it/news/e-intanto-taranto-muore-presentate-ieri-le-mappe-epidemiologiche.html
Mentre sui social network e su internet si scatenava l’ennesima gazzarra sulle vicende dell’Ilva (quante energie si sprecano inutilmente su Facebook e affini: braccia tolte all’agricoltura si diceva un tempo), nella sala riunioni della Provincia avveniva la presentazione alla stampa dei risultati dello studio IESIT “Indagine epidemiologica nel sito inquinato di Taranto” e della relativa pubblicazione. Si tratta delle famose mappe epidemiologiche, realizzate grazie al finanziamento della Provincia a seguito di un accordo firmato con la ASL di Taranto ed è stato realizzato grazie alla collaborazione con altre istituzioni regionali, l’ARPA Puglia, l’Università di Bari e l’Osservatorio epidemiologico regionale. Un progetto a lungo richiesto negli anni, in particolar modo dal comitato “Donne per Taranto”.
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Inoltre, dallo studio è emerso che “si presenta più frequentemente un eccesso di ricoveri e mortalità fra i residenti del comune di Taranto e dei comuni limitrofi rispetto al confronto regionale. La città di Taranto presenta il più delle volte un rischio maggiore rispetto alla media regionale”. Lo studio, relativamente al periodo 2001-2012, evidenzia anche che “gli eccessi per ricoveri, per mortalità o per entrambi, a Taranto riguardano il mesotelioma maligno, il tumore maligno del polmone, il tumore del pancreas, il tumore del fegato, le neoplasie della vescica, le neoplasie del rene, quelle dell’encefalo, il mieloma e le neoplasie del sistema emolinfopoietico e specificatamente nelle donne le neoplasie della mammella e dell’utero”. I quartieri che presentano più eccessi “sono Borgo, Città vecchia e Tamburi”. Cose che già si conoscevano, si dirà. Indubbiamente. Ma lo studio IESIT risulta essere sicuramente più completo e approfondito sia rispetto alla perizia epidemiologica redatta dagli esperti nominati dal tribunale di Taranto, sia dello studio “Sentieri” (2002-2009).
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RASSEGNA STAMPA
http://www.rtmweb.it/taranto-aumento-mortalita-tumori-vedi-tabelle-confronto-con-la-provincia-e-il-resto-della-regione/
http://www.inchiostroverde.it/news/e-intanto-taranto-muore-presentate-ieri-le-mappe-epidemiologiche.html