Area ex Westinghouse: via libera alla trasformazione
Il Consiglio comunale ha approvato la delibera presentata dall’assessore Lo Russo che apre il percorso per la realizzazione di un centro congressi da 5000 posti sull’area un tempo occupata dagli stabilimenti Westinghouse. Il voto sulla delibera è stato preceduto da un acceso dibattito in aula
20 November, 2013
Approvata in Sala Rossa la delibera, presentata in aula dall’assessore Stefano Lo Russo, che aprirà il percorso per la realizzazione di un grande centro congressi sull’area un tempo occupata dagli stabilimenti Westinghouse e ora di proprietà della Città, in via Paolo Borsellino, non lontano da Politecnico, Palazzo di Giustizia, ex Carceri Nuove, stazione Porta Susa. Un avviso pubblico, emanato da Palazzo Civico la primavera scorsa, aveva ricevuto due manifestazioni di interesse da parte di operatori economici, che si sono aggiunte all’impegno già manifestato dalla società Ream Sgr.
Il Consiglio comunale ha ora stabilito le linee guida per predisporre il bando pubblico per l’assegnazione del diritto di superficie (per 99 anni) e per la successiva convenzione tra aggiudicatario e Comune: la base d’asta è indicata in 16,7 milioni di euro, ovvero 417 euro e 65 cent al metro quadro. La convenzione disciplinerà la realizzazione e l’uso del centro congressi.
La nuova struttura dovrà comprendere una sala "modulabile" con una capienza massima di 5.000 posti. Lo sviluppo dell’area di circa 40 mila metri quadri di superficie, 16.500 dei quali destinati all’area congressuale e 10 mila al massimo per ASPI - attività di servizio – ha una destinazione ad “attrezzature di interesse generale”. Oltre al Centro congressi e sino alla concorrenza dei 30 mila metri quadri minimi di superficie, potranno essere realizzati soltanto centri di ricerca, residenze universitarie, funzioni culturali ecc.
L’aggiudicatario della gara, che otterrà il diritto di superficie, dovrà poi seguire l’iter consueto fino a ottenere l’autorizzazione a costruire e sarà invitato a bandire un concorso di progettazione che garantisca ampia partecipazione anche di giovani architetti.
A garanzia dell’interesse pubblico, ovvero dell’effettiva realizzazione dell’opera, il costruttore dovrà presentare una fidejussione bancaria o una polizza assicurativa pari al 10% del prezzo offerto al momento del rogito, con scadenza non inferiore a 7 anni. Al momento del rilascio del certificato di agibilità, cioè a lavori ultimati e collaudati, dovrà produrre una seconda fideiussione di validità decennale, pari al 20% del valore dell’offerta, a garanzia dell’effettiva gestione come tale del Centro congressi. L’agibilità della parte adibita a commercio e servizi sarà rilasciata dal Comune solo dopo l’agibilità della parte adibita a servizi congressuali. Il vincolo della destinazione d’uso resterà in vigore per tutta la durata della concessione. Sono previste anche altre clausole a garanzia degli spazi verdi e delle alberature esistenti (che dovranno risultare incrementate e non ridotte), della ricollocazione di attività e servizi (come l’area cani o la bocciofila) esistenti sull’area, della realizzazioni di percorsi ciclabili.
Polemici sulla trasformazione urbanitica diversi consiglieri comunali. Per Fabrizio Ricca della Lega Nord) "questa operazione segna la morte del piccolo commercio a Cit Turin. Quest’amministrazione cerca di tappare i buchi di bilancio cementificando la città e creando inutili centri commerciali". Vittorio Bertola del Movimento 5 Stelle: "Il centro congressi prospettato ha come prezzo l’ennesimo centro commerciale. Vorremmo dati sull’utilizzo effettivo dei centri congressi esistenti, i dati Federcongressi a livello nazionale denunciano un calo netto degli eventi e dei partecipanti, calo ancora più accentuato (sino al 20% in meno) proprio nelle grandi strutture congressuali. Diminuirà il verde in una zona di Torino dove è già oggi scarso: e quanto dovrà spendere la città per bonifiche e spostamento di servizi?". Il presidente della Commissione Ambiente e consigliere di SEL Marco Grimaldi ha dichiarato: "Alcuni consiglieri ci chiedono se siamo favorevoli o contrari a un Centro congressi, ma noi non siamo il mercato: se ci sono imprenditori che vogliono farlo e questo investimento porta delle opportunità alla Città noi dobbiamo dire...perché no? L’importante è che il vincolo congressuale rimanga per 99 anni e che venga rispettato il contesto architettonico e ambientale preservando il verde e le alberate storiche. C’è in questa operazione una rilevanza pubblica evidente e non capisco i timori del consigliere Bertola, mi preoccupa invece il fatto che sempre più spesso gli imprenditori per fare importanti investimenti debbano ricorrere a grossi partner commerciali". E' infine intervenuto il consigliere di Fratelli d'Italia Maurizio Marrone: "Abbiamo scelto di ritirare il nostro ostruzionismo, in cambio dell’approvazione di un atto di indirizzo che tuteli il piccolo commercio di prossimità, minacciato dall’ipotetica costruzione dell’ennesimo centro commerciale. E vigileremo sulla fedele attuazione di questo indirizzo, per evitare ulteriori penalizzazioni ai commercianti".
Ai diversi interventi dei consiglieri ha risposto il sindaco Piero Fassino: "Torino in questi anni ha conosciuto una gigantesca trasformazione e, tra le nuove vocazioni, sta diventando una città congressuale sempre più internazionale. E ogni esperto del settore segnala Torino come una città ottimale per i congressi, priva delle dis-economie delle metropoli, cha hanno costi di ricettività più elevati e una mobilità più intensa. Stanno infatti diminuendo i congressi nelle grandi capitali, a vantaggio di città delle dimensioni di Torino, che offrono un’accoglienza di alta qualità. E nel 2012 e nel 2013 il turismo congressuale a Torino sta aumentando. E così sarà nei prossimi anni. Ad esempio, a marzo 2014 la nostra città ospiterà la Borsa mondiale delle fiere e mostre d’arte; a giugno 2014 il congresso mondiale degli editori; nel 2015 il congresso mondiale delle Camere di Commercio; nel 2016 il congresso mondiale degli architetti del paesaggio. E vi è un’ampia programmazione di congressi nazionali e internazionali.
Tant’è che l’idea di fare un nuovo centro congressi nasce dagli operatori stessi: Ascom, Confesercenti, Camera di Commercio, Associazione degli albergatori, operatori turistici. E verrà realizzato in un luogo ideale come logistica e infrastrutture.
Certo un investimento del genere necessita di risorse finanziare per sostenersi: verranno quindi realizzate attività terziarie e commerciali, per sostenere la costruzione del centro congressi, e non il contrario. Naturalmente, un centro di attività commerciali andrà gestito in ragione da non entrare in conflitto con il territorio circostante e le sue attività. Stiamo facendo una scelta utile ed essenziale per lo sviluppo della città, che si coniuga con la crescita delle attività economiche e universitarie e dell’offerta culturale".
La delibera è stata approvata con 27 voti a favore (oltre al sindaco, PD, Moderati, SEL, Scanderebech, Alleanza per la Città), 2 astenuti (Fratelli d’italia), 6 contrari (Cinque Stelle, Progett’Azione, Lega Nord, PdL). E’ stata anche approvata una mozione della Lega Nord che impegna l’amministrazione comunale al coinvolgimento della Circoscrizione 3 e degli esercenti nello sviluppo dell’area commerciale.