Navigli: Conca Varienna e Incoronata, qui ritornerà l'acqua per Expo
Il 7 novembre il Consiglio Comunale ha approvato all'unanimità una delibera trasversale che impegna il Comune a riportare l'acqua nelle Conche di Viarenna e dell'Incoronata. L'impegno è farlo per Expo 2015. Ne parliamo con Roberto Biscardini, presidente dell'Associazione Riaprire i Navigli, consigliere comunale, architetto e docente di Urbanistica
22 November, 2013
Con un emendamento trasversale, firmato dai consiglieri comunali Cappato, Biscardini, Iezzi, Sonego, Calise, ed in particolare con un subemendamento di Roberto Biscardini, è stata inserita nella relazione programmatica del bilancio l’impegno per la riapertura delle due storiche conche milanesi, aperte intorno al 1400 e poi chiuse nel secolo scorso. Il costo delle opere si aggira intorno agli 7,5 milioni per la conca di Viarenna, in via Conca del Naviglio, vicino la Darsena, e intorno ai 900 mila euro per la Conca dell’Incoronata, sotto il Ponte delle Gabelle, presso i Bastioni di Porta Nuova.
Si spera che parte dei fondi possa stanziarli direttamente Expo 2015 S.p.A. e che anche Regione Lombardia dia man forte al progetto.
Ne parliamo con il primo promotore di questa svolta riguardo la presenza dell'acqua a Milano, Roberto Biscardini, presidente dell'Associazione "Riaprire i Navigli", organismo che si è posto lo storico obbiettivo di riportare alla luce gli 8 km di Navigli milanesi, quelli chiusi nell'arco di tempo 1929-1960.
E' un grande successo, da vedere forse come preludio alla riapertura di tutti i Navigli milanesi, un segnale immediato e realizzabile. Iniziamo a fare rivedere ai cittadini e ai turisti che verranno in città, l'acqua a Milano, con queste due conche storiche che verranno riattivate. E siamo sicuri che "acqua chiamerà acqua".
Com'è arrivata questa decisione un po' garibaldina e di cui i media non hanno parlato molto?
Nelle ultime battute di discussione del bilancio comunale, all'interno della previsione opere pubbliche 2013-2015, abbiamo proposto questi due emendamenti. All'inizio la Giunta era contraria, perchè non era prevista la cifra in bilancio. Poi, dopo l'insistenza del gruppo trasversale di consiglieri che l'ha proposta, è arrivato l'okay e abbiamo ottenuto addirittura l'approvazione all'unanimità del Consiglio. Ora bisogna trovare i circa 7,5 milioni per la Conca di Viarienna, quella più complessa, che potrà ritrovare l'acqua prendendola dalla vicina Darsena, attraverso un canale sotterraneo.
Per la Conca dell'Incoronata invece il costo è molto inferiore, circa 900mila euro, perché stiamo parlando di un progetto un po' diverso, di restauro monumentale, con dentro l'acqua, senza prenderla da altri canali, come la vicina interrata Martesana, ma da altri da pozzi inattivi. Insomma, la Conca dell'Incoronata funzionerebbe più come una fontana.
Il progetto di riattivare l'acqua nelle due conche ha una lunga storia ....
Infatti, ci sono dei progetti preliminari predisposti anni fa dall'architetto Malara, con il contributo di A2A e poi approvati dalla Sovrintendenza, dalla Zona 1, dalla Fabbrica del Duomo e dal Monumento Diocesano. Due progetti che l'architetto Malara regalò alla precedente Amministrazione comunale. Ora, con questa decisione storica del 7 novembre 2013, abbiamo fatto un grosso passo avanti, sul quale si è impegnata concretamente la Giunta Pisapia, con l’assessore Carmela Rozza.
Perchè la decisione è così importante per Milano?
Dobbiamo raggiungere l’obiettivo di riaprire queste conche prima dell’inaugurazione di Expo e cioè prima del maggio 2015, in modo da offrire ai turisti che verranno a Milano l’opportunità di rivedere, dopo anni di inattività, il segno di due grandi opere del Rinascimento italiano e della cultura milanese. Valgono questi due interventi, che si realizzeranno nel centro di Milano, più di molti altri che faranno da corollario all’Expo del 2015.
Ma non era anche la riapertura degli 8 km dei Navigli milanesi, un progetto di Expo 2015?
No, in realtà Expo ha sempre parlato solo di "Vie d'acqua", non della riapertura dei Navigli. Ed è una semplice via d'acqua, un canale per giunta non navigabile, quello che si sta facendo per Expo, che porterà l'acqua dal Canale Villoresi alla zona di Rho-Pero. Della possibilità concreta di scoprire gli 8 km di Navigli milanesi, si è iniziato a parlare solo dal 2010, grazie ad un progetto del Politecnico di Milano. Poi nel 2011, con la vittoria dei 5 Referendum ambientali. Nel 2012 con l'approvazione del PGTU, Milano fa propria l'idea, anche nella sua pianificazione del territorio e nello stesso anno è nata l'Associazione "Riaprire i Navigli", da me fondata.
Quindi è solo in questi ultimi anni che l'idea di riaprire i Navigli a Milano ha preso davvero consistenza. C'è stato un grande parlare, spesso a sproposito, trascurando il fatto che molte attività, soprattutto quelle della Regione, riguardavano i Navigli nel loro complesso, una rete di circa 150 km. Ma senza gli 8 km di Milano, questa rete rimane bucata al centro, senza poter essere davvero sistema navigabile. Ecco perché speriamo tanto che ora anche Regione Lombardia si impegni sulla riapertura dei tratti urbani dei Navigli: significherebbe dare uno straordinario impulso, soprattutto turistico, a tutta la Regione.
di Stefano D'Adda