Quando la rastrelliera è soltanto un miraggio
Dove metto la bicicletta? Domanda retorica ma problema reale, soprattutto in alcune aree del centro. Nonostante l'inverno il problema persiste. Che fa l'amministrazione? da La Repubblica del 27.11.2013
27 November, 2013
di Leonardo Bizzaro
Dove metto la bicicletta? Domanda retorica alla quale chi non ama i ciclisti è dispensato dal rispondere, quando questa rubrica sarà postata sul sito di Repubblica e sul profilo Facebook. Domanda retorica ma problema reale, soprattutto in alcune aree del centro. Davanti a Palazzo Nuovo le rastrelliere sono esaurite quasi all'alba, ma per fortuna ci sono cancellate in quantità nei dintorni. È degna di essere fotografata via Amendola, dove gli stalli accolgono meno di dieci mezzi. Mal contati, quelli che attorno sono arrampicati fin sugli alberi saranno una cinquantina. Via Lagrange e via Carlo Alberto hanno le biciclette come decorazioni che fanno pendant a terra con le Luci d'artista in aria: qui di rastrelliere non c'è l'ombra. E così in piazza Carignano, dove c'erano, ma sono state tolte perché qualche soprintendenza le riteneva poco consone al decoro della zona aulica. Pali stradali nelle vicinanze non ce ne sono, gli archetti antifurto di solito non si riescono a legare alla base dei lampioni, troppo larga, e in questo caso l'unica possibilità per mettere in sicurezza la bici è alzarla fin dove il palo si restringe e lasciarla così, sospesa. Gli esempi potrebbero continuare a oltranza. È capitato il caso di bici fissate ad altre, nella speranza che il possessore della prima non se ne vada troppo presto.
L'assessore alla Viabilità Lubatti - lo stesso che un anno e mezzo fa aveva promesso, su questo giornale, di far togliere i cartelli terroristici nel tratto di via Accademia delle Scienze di fronte al Museo Egizio - almeno due anni fa aveva assicurato che il passo successivo alla pedonalizzazione delle vie Lagrange e Carlo Alberto sarebbe stata l'installazione di rastrelliere in numero adeguato all'esigenza. Ora, qual è l'esigenza di una città che, nonostante i propri amministratori, diventa sempre più a pedali? Dimostrando così di capire, meglio degli amministratori di cui sopra, un episodio come quello di domenica scorsa, con i vigili che decidono di chiudere via Roma bloccata da un ingorgo. Evidentemente l'esigenza di una città a pedali è quella di avere rastrelliere dove parcheggiare i propri mezzi, prima ancora delle piste ciclabili. Certo, chi è ancora convinto che la bici serva solo per una pedalata al parco le domeniche di bel tempo, non pensa che ci si possa fermare, scendere di sella e andare magari a lavorare. O perfino a fare gli acquisti di Natale. Per farlo, però, ci servono le rastrelliere. Datecele, per favore.