Via d'acqua Expo, Coldiretti: sia un'opera utile anche dopo, per turismo e agricoltura
Coldiretti: "Quella via d’acqua alle porte di Milano non dovrà servire solo a fare bella figura con Expo. Deve restare patrimonio della collettività anche dopo l’esposizione universale e usata per valorizzare il territorio dal punto di vista ambientale, turistico e agricolo
06 December, 2013
“Le vie d’acqua sono una cosa importante e vanno realizzate con logica e buon senso e non solo per fare bella figura con il resto del mondo. Per questo l’anello azzurro che il Consorzio Villoresi sta costruendo in vista di Expo 2015 deve restare patrimonio della collettività anche dopo l’esposizione universale e deve essere usato per valorizzare il territorio dal punto di vista ambientale, turistico e agricolo” dice Giovanni Benedetti, direttore della Coldiretti di Milano Lodi e Monza Brianza.
L’anello azzurro partirà da Garbagnate Milanese, da una derivazione del canale Villoresi (che prende le sue acque dal Ticino) e dopo poco più di 7 chilometri arriverà sull’area Expo per poi proseguire verso Milano fino allo scalo di San Cristoforo, per una lunghezza totale di 18 chilometri. In quel punto le sue acque andranno ad aggiungersi a quelle del Naviglio Grande e – sostengono i progettisti - potranno essere utilizzate, in caso di necessità, anche dal Parco Trenno dal Parco delle Cave e dal Parco Fontanili.
La portata sarà di due metri cubi al secondo, per un’altezza di circa un metro e una larghezza fra i 4 e i 6 a seconda della zone. Lungo il tragitto verranno realizzati percorsi ciclopedonali e aree verdi con essenze autoctone lombarde come pioppi, ontani, aceri, biancospino e ciabardello.
“Non vogliamo una cattedrale nel deserto – conclude Benedetti - ma un’opera che serva e resti per sempre, come il sistema di canali che circonda Milano e che ci è stato lasciato in eredità dal genio di Leonardo”.