Smog, nel disinteresse generale uccide
Uno studio dimostra la relazione tra inquinamento e mortalità: "Speranza di vita inferiore di otto mesi per chi è esposto". Viale denuncia: "Già dieci giorni di sforamenti ma nessuno ne parla". E poi ammonisce: "La soluzione non sono i blocchi estemporanei" - da Lo Spiffero del 9.12.2013
10 December, 2013
Lo smog uccide ma non è certo con estemporanei blocchi del traffico che si risolve il problema. L’assunto è un mix tra lo studio condotto da tra università italiane tra cui la Citta della Salute di Torino, e la tesi da anni portata avanti dall’ambientalista radicale e consigliere comunale Silvio Viale. Secondo la ricerca ogni aumento nella media annuale di esposizione a particolato fine (le particelle di diametro inferiore a 2,5 micron, Pm 2.5) di 5 g/m3 corrisponde a un incremento del rischio di morire per cause non accidentali del 7%. Una differenza di 5 g/m3 può essere quella che c'è tra un posto con molto traffico e uno non influenzato dal traffico in una città. Ciò corrisponde ad un accorciamento della speranza di vita di 8 mesi.
Ma come rimediare, soprattutto in una città come Torino tra le più inquinate d’Italia? Intanto i valori di inquinamento nell’aria sono costantemente superiori da oltre dieci giorni. Da anni Viale tenta di dimostrare l’inutilità di blocchi estemporanei e targhe alterne e ora e soprattutto che l’innalzamento dei livelli di inquinamento sia dovuto in particolar modo al fattore meteorologico e alla combinazione di freddo e alta pressione. Un esempio? Nelle centraline di Rebaudengo e Lingotto i valori di venerdì 6 e sabato 7 sono identici, alti in entrambi i casi (106/107 e 57/57), nonostante gli ingorghi e l’aumento del traffico provocati dello sciopero dei trasporti di venerdì. “Questo dimostra ancora una volta che è il fattore meteorologico invernale ad alzare le concentrazioni degli inquinanti, che bisogna ridurre strutturalmente le emissioni senza farsi suggestionare da blocchi inutili, diseducativi e controproducenti”, dice Viale. “E’ ormai certo che nel 2013 registreremo la media annuale più bassa mai avuta prima, che attualmente è 37 mcg/mc e che alla fine potrebbe risultare poco sopra il limite di 40 mcg/mc – prosegue l’esponenbte radicale -. Avremo anche il minor numero di superamenti giornalieri mai avuti in precedenza, che ad oggi è di 81 e che dovrebbe rimanere per la prima volta sotto i 100 sforamenti. Sarà per questo che il PM10 sta superando i limiti dal 26 novembre senza creare allarmismi e senza polemiche strumentali. Sarà, forse, anche per la crisi e per l’imminente periodo natalizio, che hanno già suggerito di non far pagare la sosta in centro nei giorni festivi di dicembre, ma proprio per evitare rigurgiti a gennaio ho deciso che, dopo due settimane di sforamenti consecutivi, sia il caso di una comunicazione in Consiglio Comunale sulle intenzioni del sindaco e della giunta, prima del possibile scatenamento di ambientalisti di ogni sorta, quest’anno probabilmente distratti in altre faccende. Non credo che ci sia bisogno di provvedimenti straordinari. Se, però, si volesse fare qualcosa di utile si potrebbe dichiarare “Torino città 30 all’ora” istituendo questo limite per tutte le vie senza diritto di precedenza. Inoltre, con una visione più da metropoli, si potrebbe porre il limite di 90 o 100 all’ora sulla tangenziale nei mesi invernali, essendo arcinoto che la velocità aumenta le emissioni. In ogni caso, niente blocchi e niente targhe alterne, sia adeso che a Carnevale".