Eco-acquisti pubblici: in provincia di Torino si spendono 76 milioni di euro
Resi noti i dati 2012 della rete coordinata dalla Provincia di Torino per gli acquisti pubblici ecologici. A far la parte del leone è la Città di Torino, con i suoi 50 milioni di euro. Seconda piazza per il Comune di Collegno con 5,2 milioni di euro, seguito da Acea Pinerolese con 3,6 milioni e dalla Provincia di Torino, che ha speso 3 milioni di euro in beni e servizi che rispettano i criteri APE
23 December, 2013
È salita a 76 milioni di euro la cifra spesa nel 2012 per l’acquisto di beni e servizi ecologici da parte dei 47 sottoscrittori del progetto APE Acquisti pubblici ecologici, coordinato dalla Provincia di Torino. Si tratta di una rete di soggetti pubblici e privati impegnati a utilizzare criteri ecocompatibili negli acquisti per i propri uffici che comprende Comuni e Comunità montane, istituti scolastici, enti parco, consorzi di servizi pubblici, agenzie per lo sviluppo del territorio, associazioni culturali e ambientaliste, un presidio sanitario, la Camera di Commercio di Torino, il Politecnico e la SCR, Società di committenza regionale.
Se nel 2004 i 13 primi partecipanti al progetto APE avevano acquistato beni e servizi per 4,5 milioni di euro, nel 2012 sono stati destinati, come detto, ben 76 milioni di euro per l’acquisto di beni e servizi ecologici, a fronte di una spesa complessiva dichiarata di circa 144 milioni di euro. A far la parte del leone è la Città di Torino, con i suoi 50 milioni di euro. Seconda piazza per il Comune di Collegno con 5,2 milioni di euro, seguito da Acea Pinerolese con 3,6 milioni e dalla Provincia di Torino, che ha speso 3 milioni di euro in beni e servizi che rispettano i criteri APE.
La spesa per categoria di prodotto vede al primo posto i servizi di fornitura di energia elettrica con quota minima del 50% da fonti rinnovabili (58% della spesa APE complessiva). Seguono i servizi di ristorazione con prodotti biologici e stagionali, stoviglie riutilizzabili e acqua da rubinetto (21%) e i servizi di pulizia con prodotti ecologici (12%); quindi le spese per costruzioni e ristrutturazioni in bioedilizia (4%), autoveicoli e attrezzature informatiche a ridotto consumo energetico (entrambi al 2%). Si può stimare che nel 2012, con gli acquisti fatti nell’ambito del progetto APE per le categorie energia elettrica, autoveicoli e attrezzature informatiche, è stato possibile risparmiare all’atmosfera l’emissione di circa 46 mila tonnellate di CO2.
“A breve l’applicazione dei criteri ambientali minimi sarà obbligatoria per legge -spiega l’assessore all’Ambiente della Provincia di Torino Roberto Ronco-. E’ una misura per la riduzione dei gas climalteranti e riguarderà i servizi energetici per gli edifici, le apparecchiature informatiche e le attrezzature per l’illuminazione”.
Il disegno di legge, cosiddetto "collegato ambientale alla legge di stabilità", prevede inoltre l’applicazione dei criteri ambientali minimi per almeno il 50% del valore delle forniture, dei lavori o dei servizi oggetto delle gare d’appalto anche alle categorie carta per copia e carta grafica, ristorazione collettiva e derrate alimentari, affidamento del servizio di pulizia e per la fornitura di prodotti per l’igiene e prodotti tessili e arredi per ufficio.