Terra dei Fuochi e Ilva, il decreto è legge. Le reazioni
Il Senato ha convertito in legge il decreto sulla Terra dei Fuochi e sull'Ilva. Il provvedimento è stato approvato in via definitiva con 174 sì, 58 no e 12 astenuti. Le prime reazioni
06 February, 2014
Il Senato ha convertito in legge il decreto sulla Terra dei Fuochi e sull'Ilva. Il provvedimento è stato approvato in via definitiva con 174 sì, 58 no e 12 astenuti. Voto contrario per M5S e Lega, astensione per SEL (che a Palazzo Madama vale comunque come voto contrario). Tutti gli altri gruppi hanno votato a favore. Il testo è quello licenziato lo scorso dicembre dalla Camera dei Deputati.
Il decreto introduce il reato di combustione illecita dei rifiuti e stanzia 50 milioni di euro per il 2014 e il 2015 destinati a screening medico-sanitari sulla popolazione che risiede nelle due aree interessate dal provvedimento. Per il caso Ilva, inoltre, viene introdotta una speciale procedura di autorizzazione degli interventi previsti dall'Aia e dal piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria nell'area dello stabilimento.
Positive, ma senza entusiasmo, le reazioni di Legambiente e Libera, secondo le quali l’approvazione definitiva al Senato del decreto legge Terra dei fuochi rappresenta «un primo passo importante per il contrasto agli ecomafiosi» .
«Molte delle nostre osservazioni – dichiarano le due associazioni - sono state accolte soprattutto in riferimento agli strumenti per la partecipazione ed il coinvolgimento dei cittadini nel processo di monitoraggio e messa in sicurezza dei siti, così come guardiamo favorevolmente all’utilizzo delle somme e dei beni mobili confiscati agli ecomafiosi in Campania per gli interventi di bonifica. Ma il testo, nel passaggio al Senato, poteva essere migliorato cosa che, invece, non è stata fatta. Per rendere più efficace e concreta la procedura di risarcimento e risanamento del danno ambientale si poteva istituire un Superfund nazionale su modello di quello americano».
Per Legambiente e Libera un punto critico resta quello delle risorse. «Restano, infatti, forti perplessità - aggiungono le due associazioni - sull'utilizzo per le bonifiche di quegli stessi fondi comunitari destinati allo sviluppo della Campania. Sarebbe sicuramente più utile e corretto, non solo per la Terra dei fuochi rendere davvero efficace e concreta la procedura di risanamento e risarcimento del danno ambientale partendo dall’Istituzione di un Fondo Nazionale, su modello del cosiddetto Superfund americano, istituito nel 1980 e finanziato dalle industrie produttrici di rifiuti speciali e pericolosi. In Italia l’istituzione di un fondo nazionale simile, sovvenzionato dal mondo dell’impresa in proporzione alla pericolosità e all’impatto ambientale causato dallo specifico settore produttivo, risolverebbe il problema del reperimento delle risorse finanziarie per la bonifica dei siti inquinati; darebbe vita ad un meccanismo virtuoso con la creazione di nuove professionalità e posti di lavoro; ma soprattutto riuscirebbe a rendere concreto il risanamento ambientale, che fino a oggi sembra una chimera, un sogno irraggiungibile».
Dal canto suo, il presidente del Consiglio Enrico Letta ha espresso la propria soddisfazione su Twitter: «Dopo decenni è la prima risposta a quel dramma. Impegno ora ad applicarlo bene. Soddisfatto anche il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, secondo il quale «Non tutto è risolvibile con un decreto, ma questo è un punto di partenza che può consentire un percorso di riscossa». Protesta, invece, il Movimento 5 Stelle, secondo cui non è stata data possibilità di intervenire sul testo in discussione.
(Foto Repubblica.it)