Smog: Torino è davvero vicina al rispetto dei limiti? Cosa dice la Relazione Arpa sul 2013
Dei 12 inquinanti per i quali la normativa stabilisce dei valori di riferimento, 8 rispettano i limiti in tutta la Provincia di Torino, come negli anni scorsi. PM10, PM2,5 e biossido di azoto però sforano ancora in numerosi punti di misurazione, così come l'ozono che durante i mesi estivi supera le soglie in tutte le centraline
27 February, 2014
Che negli ultimi due anni lo smog sia calato in praticamente tutto il territorio nazionale, provincia di Torino inclusa, non è una novità. Complici il meteo (prevalentemente) e il calo degli spostamenti motorizzati, gli sforamenti degli inquinanti si sono ridotti sensibilmente nel 2013 rispetto agli anni precedenti, e la tendenza positiva sembra riconfermata in questo inizio 2014, anche grazie alle abbondanti piogge. Ma davvero siamo vicini al rispetto dei limiti europei?
Tralasciando il fatto che questi limiti siano stati più volte riconosciuti come obsoleti, sia dall'Organizzazione Mondiale della Sanità sia dai risultati di diversi studi epidemiologici, quanto è vicina Torino a rientrare nei parametri in vigore nell'Unione Europea?
Il PM10 a Torino nel 2013: media annuale e sforamenti fuori legge
La media annuale del Pm10 registrata dall'Arpa Piemonte è 40,25 mcg/m3. Di pochissimo superiore al limte dunque, ma pur sempre fuori legge, a differenza di quanto annunciato su alcuni quotidiani. Il vero problema però restano gli sforamenti: Torino ha registrato comunque 126 giorni di superamento, contro i 35 consentiti. Quattro volte tanto. Ma non c'è solo il Pm10. E' vero che otto inquinanti su 12 sono rimasti al di sotto dei limiti di legge, ma è altrettanto vero che i quattro fuori legge sono, oltre al Pm10, il Pm2.5, l'ozono e il biossido d'azoto...
Di seguito un estratto della relazione dell'Arpa, in attesa del documento completo.
ARPA: Uno sguardo all'aria 2013... in anteprima
I dati rilevati nell’ultimo decennio dalle stazioni di rilevamento della qualità dell’aria operanti in provincia di Torino e gestite da ARPA Piemonte evidenziano una complessiva e significativa tendenza al miglioramento e contestualmente confermano la nota criticità del territorio in questione. Dei 12 inquinanti per i quali la normativa stabilisce dei valori di riferimento, 8 rispettano ampiamente i limiti su tutto il territorio provinciale. PM10, PM2,5 e biossido di azoto (NO2), presentano superamenti dei valori limite in numerosi punti di misura. L’ozono (O3) conferma la propria criticità nei mesi estivi in tutti i punti di misura del territorio provinciale.
Nell’anno 2013 il valore limite orario e quello su base annuale del biossido di azoto sono stati rispettati, rispettivamente, nel 95% e nel 67% dei punti di misura. Per quanto riguarda il PM10 il valore limite giornaliero è stato rispettato nel 35% dei punti di misura, quello annuale nel 88%. Solo le stazioni ubicate in area collinare o valliva rispettano entrambi i limiti. La situazione è di fatto analoga per il particolato più fine PM2,5 dove il 37% delle stazioni rispetta il valore limite.
Il valore obiettivo per la protezione della salute dell’ozono è stati superato in tutti i punti di misura. I valori più elevati si riscontrano nell’area urbana torinese per PM10, PM2,5 e biossido di azoto e nelle aree rurali e di quota per l’ozono. Il 2013 mostra una decisa tendenza al miglioramento per il biossido di azoto, PM10 e PM2,5. Tale miglioramento si ritiene sia principalmente imputabile ad una riduzione delle emissioni inquinanti. Le condizioni dispersive dell’atmosfera, pur essendo state abbastanza favorevoli nel 2013, rientrano nella media dell’ultimo periodo e non sono tali da giustificare da sole un cosi netto miglioramento.
Scarica le relazioni sulla qualità dell'aria degli anni precedenti
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