Luci della città, il futuro sarà a led
- da La Repubblica del 27.02.2014
27 February, 2014
Diego Longhin
Alzi la mano chi l'avrebbe mai detto. Ogni palo della luce costa alle tasche dei torinesi cento euro all'anno, solo per la manutenzione. Una bella cifra, anche perché se la si moltiplica per tutti i punti luce della città, che sono oltre centomila (100.052, per la precisione) l'ammontare si fa interessante e si superano i 10 milioni.
Numeri che emergono dall'analisi degli accordi e delle spese sostenute dal Comune per l'illuminazione pubblica. I 100 euro per ogni palo furono decisi (in lire) nel lontano 1995 con un contratto con Aem per 40 anni e che valeva, con il vecchio conio, 11 miliardi e 550 milioni. Negli anni Palazzo Civico, tra manutenzione straordinaria e ordinaria, ha cercato di tagliare un po': nel 2009, ad esempio, il costo è stato di 13 milioni, poi si è scesi a 10,4 nel 2011, quindi 6,5 l'anno seguente, per risalire nel 2013 a 7,1. "Risparmi ottenuti, da quello che spiegano gli uffici, grazie a nuove intese con Iren e a uno spostamento di costi sul capitolo investimenti e non sulla spesa corrente" sottolinea il puntiglioso Michele Curto, capogruppo di Sel che a due anni dalla prima interrogazione è tornato alla carica sui costi dell'illuminazione pubblica torinese e sulla necessità di darci un taglio. "Bolletta e manutenzione potrebbero essere molto meno care - dice Curto - se a Torino si usassero su larga scala le lampadine a led".
A dimostrarlo è uno studio dell'assessorato all'Ambiente e alle Smart City, guidato da Enzo Lavolta, svolto dai tecnici dell'assessorato e convalidato dall'Istituto Mario Boella. Il costo di una lampada al led è stato valutato in 300 euro, ma sul mercato si possono trovare anche a meno, con una durata di 50mila ore. Una valutazione prudente: secondo uno degli scenari, investendo 6 milioni nel primo anno si potrebbero sostituire 20mila lampadine, risparmiandone subito 3 grazie al risparmio energetico e alla poca manutenzione. "Metà dell'intervento sarebbe già ripagato" sottolinea Curto. Nel secondo anno, con altre 20mila lampade, il saldo tra investimenti e risparmi andrebbe in positivo per 500mila euro, nel terzo per ben 4 milioni: "In sei anni si cambierebbero tutte le luci della città. E in dodici si otterrebbe un beneficio tra manutenzione e spese elettriche, abbattute del 45 per cento rispetto a oggi, di circa 90 milioni".
Una cifra impressionante. "È ora che si passi alle azioni così come in diverse città del mondo, tipo Buenos Aires, che non sta proprio in Germania, oppure Milano, o regioni come il Trentino e il Veneto. I risparmi si possono utilizzare nel welfare, nelle politiche sociali, per le famiglie. Siamo pronti a sostenere Lavolta nella trattativa con Iren". Già cambiando contratto della luce, passando da Iren a Energia Gas Società cooperativa, Palazzo di Città ha risparmiato più di 700mila euro in un anno: da quasi 15 milioni a 14,3. E Iren è la multiutility partecipata proprio dal Comune di Torino, insieme con Genova e Reggio Emilia.
L'assessore Lavolta sottolinea che "non c'è alcuna resistenza da parte di Iren: con il presidente Profumo ci siamo visti di recente e ci rivedremo ancora, anche per discutere di illuminazione pubblica, led e servizi innovativi. Bisogna trovare le risorse per gli investimenti. Novanta milioni mi sembra una cifra troppo ottimistica, però.
Il risparmio è intorno ai 1820 milioni". Rimane poi la questione del caromanutenzione: "Come amministratore mi sono posto anch'io questo problema - dice Lavolta - se ci saranno dei margini per ridurre anche questo costo lo faremo".