Ilva, chiuse le indagini. Ora il GUP deciderà chi portare a processo
La Procura della Repubblica di Taranto ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio per 53 soggetti dopo la conclusione della lunga fase delle indagini e degli interrogatori. Anche Regione e Arpa rischiano il processo. Ma sarà il Giudice dell’Udienza Preliminare a vagliare le prove raccolte e a decidere
10 March, 2014
La richiesta di rinvio a giudizio, firmata dal procuratore, Franco Sebastio, dal procuratore aggiunto, Pietro Argentino, e dai sostituti procuratori Mariano Buccoliero, Giovanna Cannarile, Remo Epifani e Raffaele Graziano, riguarda 53 indagati ai quali il 30 ottobre scorso era stato notificato dalla Guardia di finanza di Taranto l'avviso di conclusione delle indagini preliminari. L’accusa più grave, associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale, riguarda la famiglia Riva, il patron Emilio e i figli Nicola e Fabio, e l’ex direttore dello stabilimento Luigi Capogrosso.
Regione Puglia e Arpa Puglia favorirono l’Ilva? E come? A rischiare il processo, per reato di concussione è il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, l’assessore all’Ambiente Lorenzo Nicastro, l’ex assessore Nicola Fratoianni, il consigliere regionale e attuale presidente della commissione Ambiente, Donato Pentassuglia, e diversi tra ex e attuali dirigenti regionali, tra cui il capo di gabinetto. Per i magistrati tarantini, le presunte pressioni sono state rivolte ai dirigenti dell’Arpa Puglia, coinvolti anche loro nelle indagini, i quali avrebbero di conseguenza agito sui funzionari in modo tale da rendere poco efficace il lavoro di monitoraggio e controllo. Sarà il Giudice dell’Udienza Preliminare a decidere se le ipotesi di reato vagliate nella relazione della Procura saranno ritenute valide o comunque sufficienti per essere discusse in sede processuale.
Nel frattempo, in attesa che venisse pubblicato il testo della relazione di rinvio a giudizio, la Regione Puglia ha depositato a sua difesa le Leggi regionali che coinvolgono e regolano l’operato dell’Ilva, approvate nel corso degli anni in Consiglio regionale (diossina, benzo[a]pirene, valutazione del danno sanitario, inasprimento delle tariffe idriche e obbligo dell’uso delle acque affinate) più restrittive e in parte sostitutive di quelle nazionali, nonché i piani di monitoraggio e di risanamento dell’aria (Taranto e Statte). L’Arpa Puglia invece ha versato i documenti amministrativi (le relazioni tecniche e le comunicazioni private e ufficiali) e i dati sui vari controlli e i monitoraggi diagnostici svolti in relazione alla leggi e alle norme che erano consentite.
Ora sarà il GUP a fissare la data dell'udienza nella quale si deciderá se rinviare effettivamente a giudizio o meno le persone per le quali la Procura oggi ha chiesto il processo.
Ilva di Taranto e benzo(a)pirene. Cronologia giornaliera dal 2010 | ECOPEDIA