Coldiretti sulla Via d’Acqua: quell'acqua alla nostra agricoltura serve eccome
Coldiretti Lombardia torna sulla vicenda Via d’Acqua, chiedendo che il flusso idrico in arrivo dal sito Expo non venga comunque tombinato e sprecato, ma condotto a Naviglio Grande e Darsena. “Sarebbe uno spreco di risorse incredibile quando l’acqua, insieme al cibo, è al centro del tema di Expo”
12 March, 2014
Coldiretti Lombardia, che più volte ha sostenuto di ritenere importante la Via d’Acqua Expo per l’agricoltura milanese, torna sull’argomento negli ultimi giorni caldi della vicenda.
“Se le acque che serviranno per l’area EXPO di Rho-Pero verranno mandate nell’Olona, vorrà dire che avremo perso un patrimonio idrico di quasi 3 metri cubi al secondo che servirebbe invece a irrigare le aree verdi agricole nella fascia sud della cintura che avvolge la città metropolitana”, ha spiegato Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano Lodi e Monza Brianza.
Secondo Coldiretti, l’acqua che uscirà dall’area Expo deve essere portata al Naviglio Grande e alla Darsena, per potere essere usata poi nei campi. "Dirottarla nei canali tombinati sotto la città di Milano - continua Alessandro Ubiali - la farebbe diventare parte delle fogne con uno spreco incredibile di una risorsa che, insieme al cibo, è al centro del tema Expo ed è anche al centro delle preoccupazioni degli agricoltori ogni estate".
Coldiretti ricorda come l’ultimo mezzo secolo di espansione urbanistica di Milano abbia stravolto il reticolo irriguo attorno alla città e in particolare la fascia a sud: la città, con palazzi e reti fognarie, ha intercettato un sistema dei canali antico mille anni, togliendo portata alla falda, asciugando i fontanili e riducendo la quantità di acqua da scorrimento dai terreni agricoli sepolti dal cemento.
L'area agricola a sud/sud-est di Milano fra Locate Triulzi, Carpiano e San Giuliano Milanese, 33 milioni di metri quadrati lungo il percorso della Roggia Vettabia, avrebbe un deficit idrico che ha superato i 5 mila litri (ossia 5 metri cubi) al secondo, a cui si aggiungerebbero gli altri 3 mila litri al secondo che servirebbero ai territori bagnati dai Navigli. “Per questo – spiega Ubiali – non ci possiamo permettere di sprecare neppure una goccia dell’acqua che verrà usata per l’Expo”.