Il borgo trasformato in un enorme parcheggio selvaggio
Al Pilonetto l’allarme si è fatto assordante. Il continuo assalto ai posti auto gratuiti in piazza Zara e dintorni sta diventando insostenibile per residenti e commercianti della zona. Quelle strisce bianche, troppo allettanti per chi dovrebbe fare i conti con parcheggi a pagamento, restano occupate per giornate intere - da La Stampa del 19.03.2014
19 March, 2014
Pier Francesco Caracciolo
«L’intero borgo è stato trasformato in un parcheggio libero di cui usufruiscono i residenti di altri quartieri». Al Pilonetto l’allarme si è fatto assordante. Il continuo assalto ai posti auto gratuiti in piazza Zara e dintorni sta diventando insostenibile per residenti e commercianti della zona. Quelle strisce bianche, troppo allettanti per chi dovrebbe fare i conti con parcheggi a pagamento, restano occupate per giornate intere, creando disagi di varia natura: «Le tante persone che lavorano al di là del Po approfittano quotidianamente della nostra ‘isola felice’ per lasciare la macchina al mattino e tornare a riprenderla la sera», denuncia Pierluigi Violetto, fondatore del movimento spontaneo «Borgo Pilonetto».
Le conseguenze di questa invasione sono prevedibili: chi abita in zona fatica a trovare un posto libero per fermarsi e raggiungere la propria dimora; per i negozianti, invece, le difficoltà sono figlie di un calo di vendite, inevitabile se i potenziali clienti non sanno dove sostare. I problemi coinvolgono fatalmente anche traffico e viabilità, in particolare nel tratto di corso Sicilia a cavallo di via Aquileia. Ai lati di quel segmento di strada, che in poche centinaia di metri contiene ben quattro scuole, sono costantemente parcheggiate due lunghe file di auto. Al suono della campanella sostare in doppia fila diventa la normalità e si rischia la congestione della circolazione: «Intorno alle 16.30, all’uscita dei bambini, il blocco è quasi inevitabile», spiega l’ingegner Violetto. Il caos, che finisce per mettere a repentaglio l’incolumità dei giovani studenti, non coinvolge solo la strada. La necessità di parcheggiare, infatti, induce gli automobilisti a fermarsi - illecitamente - anche nei fazzoletti di terra all’esterno del tratto stradale, raggiungibili esclusivamente passando dai marciapiedi: «L’altro giorno, mentre camminavo sul marciapiede, sono stato avvicinato da una macchina - racconta Antonino Piccione, custode della scuola media Matteotti - . Suonando il clacson, l’uomo alla guida mi ha chiesto di spostarmi: a che punto siamo arrivati?».